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Andrea Orlando e le dimissioni da deputato, l'ex ministro Pd lascia la Camera per fare opposizione in Liguria

Andrea Orlando ha annunciato di rinunciare al posto di deputato alla Camera per guidare il Pd all'opposizione in Liguria, anche in vista delle comunali

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

L’ex ministro Andrea Orlando lascia il Parlamento per dedicarsi al ruolo di leader dell’opposizione in Liguria. Il deputato Pd ha annunciato le dimissioni dalla Camera decidendo di ricoprire il posto nel consiglio della Regione, dove è stato eletto nonostante la sconfitta alle ultime elezioni a vantaggio della coalizione del centrodestra guidato da Marco Bucci.

L’annuncio di Andrea Orlando

Il candidato del centrosinistra nelle ultime regionali in Liguria aveva già prospettato dopo il voto la possibilità di rinunciare al posto da deputato e restare nel consiglio regionale.

Decisione nata “anche dall’idea che vengono prima le istituzioni delle pur legittime ambizioni di carattere personale” come spiegato da Orlando con un messaggio sui suoi profili social, nel quale ha comunicato di voler “proseguire la battaglia” avviata con la corsa alla presidenza, “contro una destra arrogante, opaca e che fa interessi di pochi”.

Il ruolo dell’ex deputato Pd

Da capo del principale partito di opposizione in Regione, Orlando ha lanciato la sfida al prossimo appuntamento elettorale in Liguria delle amministrative, in programma per la primavera del 2025, a partire dall’evento di venerdì 20 dicembre nel Teatro di Stradanuova di Genova “per definire il percorso per la sfida delle prossime comunali“.

Oltre a guidare il Pd in consiglio regionale, l’ex ministro ha accettato il compito di coordinatore del forum Politiche industriali del Partito democratico per Progetto per l’Italia.

“Darò un contributo alla politica nazionale lavorando all’incarico che la segretaria Elly Schlein” ha comunicato in un’intervista al Secolo XIX, spiegando che “quando si sceglie si rinuncia sempre a qualcosa. Ma credo che l’obiettivo prioritario dell’impegno in Liguria si possa conciliare con un contributo alla costruzione dell’alternativa a livello nazionale, anzi qui potremmo sperimentare percorsi utili anche a livello nazionale”.

“Il dato politico è la volontà di proseguire un lavoro che, nonostante la sconfitta alle regionali, ha portato alla costruzione di una base solida, positiva e da non disperdere” ha detto ancora Orlando, aggiungendo che “la mia decisione spero costituisca un piccolo segnale che va nella direzione di interpretare la politica in maniera diversa. Le istituzioni vengono prima delle ambizioni personali”.

Orlando lascia la Camera

In Parlamento da 18 anni, Andrea Orlando è stato ministro dell’Ambiente nell’esecutivo guidato da Enrico Letta, della Giustizia sotto i Governi Renzi e Gentiloni e del Lavoro con Mario Draghi.

L’esponente Pd lascia il suo scranno alla Camera dei deputati dopo essere stato eletto alle politiche del 2022 da capolista nel collegio ligure. Il suo posto sarà preso dall’ex segretario provinciale del Pd di Genova, Alberto Pandolfo.

Fonte foto: ANSA

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