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L'ameba mangia cervello dall'acqua di rubinetto che preoccupa anche in Italia. Bassetti: "No lavaggi nasali"

Lo studio negli Usa associa 10 casi di infezione da ameba mangia cervello all'acqua di rubinetto nei lavaggi nasali. La raccomandazione di Bassetti

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Un’ameba potenzialmente pericolosa è stata collegata a 10 casi di infezione “mangia cervello” negli Stati Uniti, legata a lavaggi nasali effettuati con acqua di rubinetto non sterile. Come riportato dai centri specializzati americani, gli individui colpiti sarebbero in prevalenza pazienti anziani e con problemi immunitari, e i casi evidenziati sarebbero avvenuti nell’arco di 30 anni. I sintomi determinati dall’ameba sono vari, spaziando da malattie cutanee a condizioni cerebrali gravi, motivo per il quale gli esperti di tutto il mondo stanno raccomandando alcune buone pratiche per evitare i possibili rischi.

Come si prende l’ameba mangia cervello: cosa dicono gli esperti

L’ameba in questione si chiama Acanthamoeba e attualmente i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti stanno indagando su 10 casi di infezione da parte di questo organismo nel cervello.

L’ipotesi è che nei casi analizzati, riguardanti 7 uomini e 3 donne, l’attacco sia avvenuto a causa della cattiva pratica di effettuare lavaggi nasali con acqua di rubinetto, in modo ripetuto per mesi o addirittura anni.

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La raccomandazione di Matteo Bassetti

“L’ameba è una grave infezione che può colpire il cervello” ha specificato su X Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.

“Secondo un report del Cdc ci sarebbe un legame con l’utilizzo di acqua non sterile per i lavaggi nasali. Bisogna evitare di utilizzare acqua del rubinetto per i lavaggi nasali” ha raccomandato l’infettivologo.

Chi rischia l’infezione da ameba mangia cervello

Le infezioni allo studio avrebbero riguardato, in particolare, quasi tutte persone anziane o con sistema immunitario deficitario.

Sono in particolare tali tipologie di pazienti, quindi, a ricevere le raccomandazioni da parte degli esperti per scongiurare ogni possibile rischio.

Sebbene il collegamento non sia ancora ufficialmente confermato, i CDC si sono espressi contro l’uso di acqua non bollita per i lavaggi nasali, soprattutto per le persone immunodepresse, al fine di prevenire tali infezioni invasive.

I sintomi dell’ameba mangia cervello

Gli attacchi da parte di amebe sembrano aver avuto un’impennata nell’ultimo decennio, con alcuni casi anche molto recenti che hanno innalzato il livello d’attenzione in merito.

I sintomi generati dall’ameba Acanthamoeba possono includere mal di testa, febbre, rigidità del collo, nausea e vomito. Le infezioni in seguito possono progredire verso condizioni più gravi, come encefalite.

La diagnosi richiede test specifici, mentre la cura coinvolge farmaci antinfiammatori e antimicrobici, ma le infezioni cerebrali sono spesso fatali.

Le precauzioni da adottare sono semplici: l’uso di acqua sterilizzata o bollita per i lavaggi nasali, oltre a evitare contatti con acque non trattate, specialmente per gli immunocompromessi.

Fonte foto: ANSA/iStock

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