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CRONACA NERA

Alluvione, corpo di Mattia. La telefonata del tenente al padre: "Sono papà come te e ti prego di non venire"

Rabbia e dolore, Tiziano Luconi non si dà pace per la morte del figlio Mattia travolto dall'alluvione nelle Marche

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Tiziano Luconi non si dà pace. Nonostante sia “demolito dal dolore” per la morte di Mattia, la cui salma è stata rintracciata a Passo Ripe, vuole rialzarsi e non mollare. L’alluvione scatenatasi nelle Marche si è portata via la giovane vita di suo figlio. Tiziano, però, non dà colpa soltanto al maltempo. Va ripetendo che nel 2022 non si può morire per una pioggia e che ci sono responsabilità che non riguardano il meteo avverso.

Tiziano Luconi: “Presenterò un esposto in Procura, contattato l’avvocato”

Intervistato dal Corriere della Sera, Luconi si è sfogato e ha raccontato come ha intenzione di agire. “All’improvviso ho sentito dentro di me il bisogno di chiamare un mio amico avvocato – ha spiegato -. Presenteremo un esposto in Procura: perché non è possibile nel 2022 morire per una pioggia. Non voglio che succeda mai più, non voglio che altri Mattia vengano sacrificati in questo modo, che altri genitori piangano la morte dei propri figli. Chiedo: perché l’allerta non è scattata? Ad Arcevia, a Cantiano, già dalle 19.20 stavano sott’acqua”.

Ci sono due inchieste in corso per capire chi ha sbagliato. “A me – ha proseguito Tiziano – non piace mai puntare il dito, ma perché domando, nessuno quella sera ha usato un telefono, un fax, l’alfabeto Morse? In Giappone quando arriva uno tsunami ci sono quelli che con i megafoni avvisano la popolazione”.

La rabbia è tanta perché, sempre secondo il papà di Mattia, se ci fosse stata una corretta comunicazione di allerta la tragedia avrebbe potuto essere scongiurata: “Io giovedì scorso, se qualcuno mi avesse avvisato in tempo del pericolo, non avrei mai fatto uscire Silvia e Mattia da casa mia alle otto di sera per tornare a San Lorenzo in Campo. Silvia (sua ex moglie, ndr) ora è straziata, ma pure molto indignata come me”.

La scoperta del ritrovamento di Mattia

Quando Mattia è stato rintracciato, lui era con Silvia. Una tragica telefonata del tenente dei carabinieri di Trecastelli lo ha messo al corrente del ritrovamento: “Mi ha detto: “L’abbiamo trovato, Tiziano, ma io sono padre come te e ti prego di non venire, serba il ricordo di tuo figlio così come l’hai visto l’ultima volta”. Avevo sperato in questi giorni che non lo trovassero più, che finisse come Marcellino pane e vino…”.

Nel film, Gesù fa morire il bimbo senza pene. “E invece – ha confidato Luconi al CorSera – penso a Mattia e mi sento male. Penso a quanto avrà sofferto quella sera: strappato dall’onda alla madre, lui che aveva il terrore dei temporali”.

La sua ex moglie, ha spiegato sempre Luconi, ora cerca conforto recandosi alla fattoria degli animali dove andava insieme a Mattia. “Anch’io mi sento bene là, è come se fosse rimasto qualcosa nell’aria”, ha aggiunto Tiziano che non ha intenzione di arrendersi.

“Mattia è ancora con me e Silvia, mi rialzerò”

“Mattia è ancora con me e con Silvia. È dentro di noi e faremo di tutto per tenerlo vivo nel ricordo di tanta gente. Dopo 12 anni di kickboxing e 5 di arti marziali, una cosa l’ho imparata: mai arrendersi, anche se finisci al tappeto devi rialzarti. Io ora sono al tappeto ma in nome di Mattia mi rialzerò”, ha concluso Tiziano.

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