Alluvione nelle Marche, trovato il corpo di Mattia: le reazioni dei genitori del bambino dato per disperso
Sono finite le ricerche per il piccolo Mattia Luconi, 8 anni, disperso durante l'alluvione nelle Marche del 14 settembre: è stato trovato il corpicino
L’Italia è rimasta con il fiato sospeso per otto giorni durante le ricerche del piccolo Mattia Luconi, 8 anni, di cui si erano perse le tracce durante la terribile alluvione che ha colpito le Marche. Fino all’ultimo si è sperato nel miracolo, ma oggi è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto dare.
- Mattia non ce l'ha fatta: trovato il suo corpo in un campo
- Le reazioni dei genitori di Mattia ritrovamento del corpo
- Come sta la madre di Mattia, la farmacista Silvia Mereu
- Alluvione nelle Marche: ancora dispersa Brunella Chiù
Mattia non ce l’ha fatta: trovato il suo corpo in un campo
Mattia è morto. Il suo corpo è stato ritrovato in un campo a Castelleone di Suasa, in provincia di Ancona, vicino al fiume Nevola. A oltre 15 chilometri di distanza dal punto in cui è stato portato via dall’acqua.
A dare l’allarme è stato il proprietario del terreno, che ha subito avvertito i Carabinieri.
I resti ritrovati nel terreno sono in avanzato stato di decomposizione, e sono attesi l’esame del Dna e l’autopsia per confermare l’identità del piccolo.
La Procura ha già disposto le analisi e le operazioni di identificazione, ma la maglietta ritrovata sul corpicino non lascerebbe spazio ai dubbi.
Il luogo del ritrovamento del piccolo Mattia.
Le reazioni dei genitori di Mattia ritrovamento del corpo
“Ormai le speranze sono finite”, ha dichiarato Tiziano Luconi, padre di Mattia, all’Ansa. Né lui né Silvia Mereu, la madre del bambino andranno sul luogo del ritrovamento.
“So che trovarlo in vita è impossibile ma almeno voglio una tomba su cui piangere“, aveva dichiarato poco prima della scoperta la donna.
Silvia Mereu è stata dimessa dall’ospedale dopo sette giorni. Solo ieri aveva dichiarato di non voler tornare nell’appartamento di San Lorenzo in Campo senza suo figlio.
Come sta la madre di Mattia, la farmacista Silvia Mereu
“Non portatemi in quella casa“, avrebbe dichiarato la 41enne alle persone più vicine, come ha riportato Repubblica, che ora è ospitata dai genitori ad Arcevia.
La donna aveva chiesto da subito di poter lasciare l’ospedale per cercare il figlio. Tuttavia la polmonite e le contusioni riportate durante l’alluvione non ne permettevano le dimissioni.
La sera del 15 settembre madre e figlio stavano tornando da Barbara, dove Silvia Mereu lavora come farmacista, quando la loro auto è stata investita dall’esondazione del fiume Nevola.
Quando il fango ha iniziato a entrare nell’abitacolo, madre e figlia sono scesi e si sono aggrappati a un albero. Il piccolo è però stato trascinato via dalla corrente. Alcuni giorni dopo erano state trovate le scarpe di Mattia.
Alluvione nelle Marche: ancora dispersa Brunella Chiù
Oggi era l’ottavo giorno di ricerche per Mattia Luconi e per l’altra persona ancora data per dispersa, Brunella Chiù, di 56 anni.
Oltre 120 uomini tra Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Protezione Civile, Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, hanno lavorato incessantemente notte e giorno per trovarli.
Le attività subacquee si sono concentrate verso la foce del fiume Misa a Senigallia, mentre le squadre di terra hanno setacciato “a pettine” le zone allagate dal fiume.
Il letto del Misa si è allargato di 120 metri durante l’alluvione, rispetto ai pochi metri iniziali, inondando i territori di Barbara, Corinaldo e Trecastelli.
Ogni squadra ha mappato con il gps le aree scandagliate, in modo da evitare di ripassare nelle zone già analizzate. In campo anche i cani molecolari arrivati dalla Svizzera e da San Marino.