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Alessia Pifferi lascia il carcere di San Vittore e sconterà a Vigevano la condanna per l’omicidio della figlia

Trasferita al carcere di Vigevano da San Vittore Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia di 18 mesi

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

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Dopo due anni di reclusione nel carcere di San Vittore a Milano, Alessia Pifferi è stata trasferita nell’istituto penitenziario di Vigevano, in provincia di Pavia, sempre in Lombardia. Detenuta dal 2022, la donna 38enne lo scorso maggio è stata condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della figlia di Diana, di 18 mesi.

Alessia Pifferi lascia San Vittore

Così come riportato dall’agenzia stampa Adnkronos, Alessia Pifferi ha lasciato il carcere milanese di San Vittore nelle prime ore di sabato 6 luglio 2024.

Il trasferimento della detenuta condannata in primo grado all’ergastolo non era stato programmato e pare che i suoi legali ne fossero all’oscuro.

Il processo di Alessia Pifferi

“Non sappiamo le motivazioni di questo improvviso trasferimento che sembra punitivo, a 50 chilometri da casa” ha dichiarato a Fanpage.it l’avvocato Alessia Potenani.

Il difensore di Pifferi afferma di aver “appreso la notizia dalle agenzie stampa. Sono molto dispiaciuta”.

Trasferita nel carcere di Vigevano

L’avvocato Pontenani ha aggiunto che Pifferi avrebbe dei “problemi di salute”. Che “doveva fare dei controlli e aveva dei lividi strani sulle mani e sulle gambe, oltre alle punzecchiature delle cimici da letto”.

Seppur nei giorni scorsi Francesco Maisto, garante dei detenuti, avesse smentito le voci riguardanti un malore della detenuta: “nessun evento critico è stato registrato”.

Il trasferimento potrebbe essere avvenuto proprio per consentire a Pifferi l’accesso alle cure necessarie. Considerato San Vittore una delle carceri con la più alta percentuale di sovraffollamento in Italia.

L’ergastolo per l’omicidio della figlioletta

Nel corso del processo, la difesa aveva affermato che “il carcere non è il luogo adatto a lei”, ma l’accusa ha dichiarato Alessia Pifferi capace di intendere e di volere.

I legali di Pifferi aveva chiesto la condanna per il solo reato di abbandono di minore, presumendo che la donna non aveva intenzione di uccidere la figlia. I giudici, pur escludendo l’aggravante della premeditazione, hanno rigettato tale richiesta.

La donna, detenuta da luglio 2022, è stata condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio pluriaggravato della figlia Diana.

La bambina, di 18 mesi, è morta di stenti dopo essere stata abbandonata in casa per sei giorni, nell’appartamento alla periferia di Milano dove viveva con la madre.

Pifferi è stata inoltre condannata al pagamento di provvisionali da 20mila e 50mila euro alla madre Maria e alla sorella Viviana, costituitesi parti civili.

Fonte foto: ANSA

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