Ai funerali di Pino D'Angiò il discorso emozionante del figlio Francesco: l'aneddoto sul padre
Ai funerali di Pino D'Angiò tante lacrime durante il discorso del figlio Francesco: l'aneddoto sul padre e il testo di Sant'Agostino
Pino D’Angiò è morto a 71 anni, 148 giorni dopo aver calcato il palco del Festival di Sanremo, nella serata cover con i Bnkr44. Da lì ha cantato, nonostante la malattia, la sua iconica Ma quale idea, hit capace di restare al vertice delle classifiche spagnole per 14 settimane tra il 1980 e il 1981. Martedì 9 luglio, a Salerno, si sono tenuti i funerali: emozionante il discorso del figlio Francesco, che ha raccontato anche un aneddoto sul padre.
I funerali di Pino D’Angiò a Salerno
Pino D’Angiò, malato da tempo, è morto sabato 6 luglio a Formello.
Il giorno dopo la sua esibizione con i Bnkr44 al Tim Summer Hits – registrata lo scorso 12 giugno – non è stata trasmessa da Rai 1 in segno di lutto.
I Bnkr44, con cui D’Angiò aveva cantato al Festival di Sanremo 2024, gli hanno voluto rendere omaggio martedì 9 luglio, giorno dei funerali del cantautore, a Salerno, nella chiesa del Salvatore a Pompei.
Oltre alla band, presenti – secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, anche Lucia Cassini, Angelo Di Gennaro e quasi tutti i compagni del liceo Giovanni da Procida di Salerno, oltre agli amici di sempre, alla moglie Maria Teresa e al figlio Francesco.
Il discorso del figlio Francesco
Il discorso del figlio di Pino D’Angiò, Francesco, è stato ripreso proprio dal Corriere.
Tra i passaggi più emozionanti: “Certe cose erano solo nostre, sempre e solo nostre. Da te sono partito, da te sono sempre tornato. In te ho visto la curiosità, la bellezza, il dolore immenso, la vita straripante, la forza di cento uomini, la risata e le lacrime salate come il mare. Quel mare che ci piaceva tanto, specialmente quando era agitato. E dove nelle notti d’estate, respirando lo iodio, parlavamo di noi, di cosa ci tocca dentro, di quale musica ci fa stringere lo stomaco”.
Quindi, l’aneddoto sul papà: “Avevo 9 o 10 anni, mi facesti leggere uno scritto di Sant’Agostino. All’inizio non capii, oggi invece è tutto più chiaro”.
Questo il testo:
“La morte non è niente, sono solo passato dall’altra parte. È come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro, lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare, parlami con lo stesso modo affettuoso che hai sempre usato, non cambiare tono di voce. Non assumere un’aria solenne o triste, continua a ridere di ciò che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme, il mio nome sia sempre la parola familiare di prima, pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza, la nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto. È la stessa di prima c’è una continuità che non si spezza. Non sono lontano, sono dalla tua parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Asciuga le tue lacrime e non piangere. Se mi ami, il tuo sorriso è la mia pace“.
Infine, la chiosa del figlio Francesco: “Faremo in modo che sia così. Ciao, papà”.
Chi era Pino D’Angiò
Il vero nome di Pino D’Angiò era Giuseppe Chierchia, nato a Pompei il 14 agosto 1952.
Era sposato dal 1979 con Maria Teresa e aveva un figlio, Francesco, nato nel 1991.