Agenzia delle Entrate risponde a Salvini dopo la frase sugli italiani in ostaggio: "Lotta a evasione è giusta"
Polemiche dopo le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini sugli italiani "ostaggio dell'Agenzia delle Entate": critiche da opposizione e maggioranza
Botta e risposta tra Matteo Salvini e l’Agenzia delle Entrate. Il ministro dei Trasporti, sabato 15 luglio, ha invocato una “grande e definitiva pace fiscale” per liberare “milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle Entrate”. Le parole del vicepremier hanno scatenato la reazione dell’opposizione, ma anche dei colleghi della maggioranza e, ovviamente, dell’Agenzia delle Entrate. Ecco cosa ha risposto il direttore Ernesto Maria Ruffini.
- La polemica dopo le parole di Salvini
- La reazione dell'opposizione: Calenda contro Salvini
- La reazione della maggioranza: parla il ministro Zangrillo
- La reazione dell'Agenzia delle Entrate
- La precisazione di Matteo Salvini
La polemica dopo le parole di Salvini
Matteo Salvini, sabato 15 luglio, ha sottolineato l’importanza e la necessità di “una grande e definitiva pace fiscale” per liberare “milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle entrate”.
“Gli evasori totali per me possono andare in galera e si può buttare la chiave – ha aggiunto -, ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”.
La reazione dell’opposizione: Calenda contro Salvini
Le parole di Salvini sull’evasione fiscale hanno provocato la reazione di Carlo Calenda, leader di Azione: “Sono indegne di un ministro della Repubblica, in qualunque altro Paese gli sarebbero state chieste a furor di popolo le dimissioni”.
La reazione della maggioranza: parla il ministro Zangrillo
Ad andare contro Matteo Salvini, però, sono anche i colleghi della maggioranza, già alle prese con i casi Delmastro, Santanchè e La Russa.
Il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, ha preso le distanze dichiarando che “Salvini ha espresso un suo pensiero“, aggiungendo poi che “io penso che sul tema della rottamazione si sta facendo un lavoro importante, la rottamazione quater è un provvedimento che ci avvia verso una riforma del sistema sanzionatorio che consente a chi è in ritardo con i pagamenti di avvicinarci a un sistema più consono alla prassi europea”.
Dopodiché ha citato il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che “nel suo discorso di fine anno dice che la Repubblica sta nel senso civico dei cittadini che pagano le tasse. La prima regola quindi è che le imposte vanno pagate, poi noi dobbiamo essere capaci di semplificare per rendere il fisco vicino alle esigenze dei cittadini”.
La reazione dell’Agenzia delle Entrate
Non si è fatta attendere poi la reazione dell’Agenzia delle Entrate che, attraverso il suo direttore Ernesto Maria Ruffini, ha risposto indirettamente a Matteo Salvini con alcuni numeri.
“Nel 2022 – ha esordito Ruffini intervenendo al convegno Facciamo l’Italia semplice – abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione. Il più importante risultato di sempre. Abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro“, mentre tramite l’attività antifrode “siamo riusciti a intercettare o a bloccare 9,5 miliardi di euro“.
Ruffini ha poi sottolineato che “il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno“, ma è “un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano. Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica perché se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione servono risorse“.
La precisazione di Matteo Salvini
Dopo le polemiche, Matteo Salvini è tornato sul tema lunedì 17 luglio.
“Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone”, ha ribadito Matteo Salvini al suo arrivo a Cagliari, citato dall’Ansa.
Il ministro ha dichiarato che “ci sono a oggi 15 milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l’Agenzia delle Entrate. Non posso pensare che un terzo degli italiani, tolti i minorenni, è formato da persone che ha avuto un problema con il fisco, non ce l’hanno fatta a pagare tutto quello che dovevano. Dovrebbero essere aiutati non condannati. Poi gli evasori totali per quanto mi riguarda vanno in galera“.
E ancora: “Se uno ha un arretrato che negli anni raddoppia e quadruplica va aiutato, perché altrimenti continueremo ad avere milioni di italiani di serie B“.