Abedini libero dopo Cecilia Sala? Il ministro Nordio può scarcerarlo, perché la decisione spetta proprio a lui
Mohammad Abedini potrebbe essere liberato dopo Cecilia Sala: il ministro Nordio valuta la scarcerazione, consentendo all’ingegnere di tornare in Iran
Il caso di Mohammad Abedini, l’ingegnere iraniano detenuto a Opera su richiesta di estradizione degli Usa, potrebbe presto concludersi. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è al centro della vicenda: solo una sua istanza di revoca della misura cautelare potrebbe portare alla scarcerazione immediata del 38enne, che rientrerebbe in Iran. Dopo la liberazione di Cecilia Sala, cresce l’attesa per una possibile svolta anche su questo fronte delicato.
- Il futuro di Mohammad Abedini
- La strategia del ministro Nordio
- La liberazione di Cecilia Sala e l'importanza del 20 gennaio
- Cosa ha detto Nordio
Il futuro di Mohammad Abedini
Mohammad Abedini, arrestato il 16 dicembre scorso a Malpensa, è detenuto in attesa che si decida sulla richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti.
Tuttavia, come riporta Ansa, la legge italiana prevede che il ministro della Giustizia possa chiedere la revoca dell’arresto.
Cecilia Sala e Mohammad Abedini
Questa eventualità porterebbe all’immediata liberazione dell’ingegnere, facendo decadere l’iter per l’estradizione. Fonti giudiziarie indicano che l’istanza potrebbe arrivare prima dell’udienza del 15 gennaio, fissata dalla Corte d’Appello per decidere sui domiciliari richiesti dalla difesa.
La strategia del ministro Nordio
Se Nordio decidesse di inoltrare la richiesta di scarcerazione, ciò significherebbe che il ministero non intende più dare seguito alla domanda di estradizione.
Il codice di procedura penale, all’articolo 718, consente questa possibilità, ma la decisione potrebbe dipendere anche dagli atti di sostegno alla richiesta americana, che devono ancora essere analizzati. Gli Stati Uniti hanno circa venti giorni per fornire la documentazione necessaria, ma il ministero potrebbe agire prima, influenzando l’esito della vicenda.
La liberazione di Cecilia Sala e l’importanza del 20 gennaio
La liberazione di Cecilia Sala, avvenuta mercoledì 8 gennaio, ha aperto nuovi scenari sul caso Abedini.
Sebbene la procuratrice generale di Milano abbia espresso parere negativo sulla richiesta di domiciliari per rischio di fuga, gli ambienti giudiziari non escludono che il ministero possa muoversi a breve.
Secondo alcune ipotesi riportate dal Corriere della Sera, la liberazione della giornalista potrebbe essere direttamente collegata al futuro giudiziario dell’ingegnere iraniano, arrestato su richiesta degli Stati Uniti.
Pur non essendoci al momento conferme ufficiali su uno scambio diretto, va segnato in rosso sul calendario la data del 20 gennaio, giorno entro cui gli Stati Uniti devono presentare la documentazione per l’estradizione.
Cosa ha detto Nordio
Poche ore dopo l’annuncio della liberazione di Cecilia Sala, Nordio ha smentito le voci secondo cui si sarebbe recato a Palazzo Chigi per il caso Abedini, precisando che l’incontro con la maggioranza ha riguardato la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e problemi tecnici dell’app Giustizia.
Ai microfoni dell’Ansa, Nordio ha ribadito che il trattato di estradizione con gli Stati Uniti viene valutato seguendo parametri giuridici, senza alcuna relazione con la discussione avvenuta durante la riunione a Palazzo Chigi.