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Abbraccio tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla Camera dopo la spaccatura su Putin: poi il leghista va via

Matteo Salvini, dopo l'assenza al Senato, si presenta alla Camera per le comunicazioni della premier: ma dopo l'abbraccio a Giorgia Meloni va via

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

L’abbraccio, poi via dall’Aula. I rapporti all’interno del centrodestra non sembrano più sereni da settimane: l’ultima spaccatura c’è stata sull’esito delle elezioni in Russia stravinte da Vladimir Putin, con Matteo Salvini unico leader della maggioranza a non bollarle come anti-democratiche. Così Giorgia Meloni si è presentata in Senato martedì 19 marzo per le comunicazioni della premier, ma al suo fianco aveva solo il vicepremier Antonio Tajani: il leader della Lega ha disertato. Il giorno dopo, mercoledì 20 marzo, copione simile ma non uguale alla Camera: prima l’abbraccio tra Salvini e la presidente del Consiglio, poi l’uscita dall’Aula e la poltrona ancora una volta vuota al lato di Meloni.

L’assenza di Matteo Salvini al Senato

“Salvini non c’era, immagino avrà avuto qualche impegno”. Questo il commento del capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, interpellato all’uscita di Palazzo Madama al termine delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo, martedì 19 marzo.

Secondo quanto riferito da La Stampa, la mossa del leader del Carroccio ha mandato su tutte le furie Fratelli d’Italia: “Questo teatrino è stato un altro sgarbo a Giorgia“, avrebbero detto i fedelissimi della presidente del Consiglio.

Giorgia Meloni al Senato. Al suo fianco la poltrona lasciata vuota da Matteo Salvini, assente

L’abbraccio a Giorgia Meloni alla Camera

Così, il giorno dopo, mercoledì 20 marzo, alla Camera va in scena l’abbraccio fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, durante la discussione sulle comunicazioni della premier, sempre legate all’imminente Consiglio europeo.

Quando il segretario della Lega ha preso posto nei banchi del Governo al fianco dell’alleata, i due – restando seduti – si sono abbracciati sorridendo, con Meloni che ha posato la testa sulla spalla di Salvini.

Poi hanno parlato tra di loro, il ministro è rimasto in Aula per un po’ e poi è andato via: nessuno della Lega, fino all’arrivo di Roberto Calderoli una decina di minuti dopo, è rimasto sui banchi del Governo.

Antonio Tajani spegne le polemiche

Pace fatta tra Meloni e Salvini? “Non c’è mai stata nessuna guerra”, taglia corto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Malumori nella Lega

I malumori non sarebbero solo tra i leader della coalizione, ma anche all’interno della Lega.

Secondo La Repubblica, infatti, solo una decina dei 66 deputati del Carroccio avrebbe garantito la presenza al raduno degli alleati dell’ultradestra europea, in programma sabato 23 marzo a Roma.

Non ci saranno, tra gli altri, Lorenzo Fontana (presidente della Camera) e i governatori Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia).

Per il quotidiano romano, le varie assenze sarebbero figlie anche della perplessità interna al partito per quanto riguarda il posizionamento tra le frange estreme nazionaliste, a cominciare dalle dichiarazioni di Matteo Salvini sulle elezioni in Russia vinte da Putin.

Fonte foto: ANSA

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