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CRONACA NERA

A Napoli si spara nei festeggiamenti per lo scudetto, morto 26enne in un agguato: era figlio di un boss

Un ragazzo di 26 anni è morto dopo la sparatoria nel centro di Napoli durante i festeggiamenti per lo scudetto. Ma prende piede l'ipotesi dell'agguato

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

Festeggiamenti per lo scudetto macchiati di sangue a Napoli. Dopo la mezzanotte, infatti, nel centro cittadino ci sono stati spari che hanno provocato un morto e tre feriti. A perdere la vita è stato un ragazzo di 26 anni. La vittima, Giuseppe Costanzo, è stata trasportata in ospedale. Il 26enne è deceduto a causa delle ferite riportate sul corpo. Durante la giornata, tuttavia, si è fatta strada l’ipotesi di un agguato. Il ragazzo, infatti, era il figlio di un boss locale.

Gli spari dopo la mezzanotte

Gli spari che hanno causato un morto e tre feriti sarebbero partiti intorno a mezzanotte e mezza. Il luogo sarebbe da rintracciare nel centro cittadino, dove erano in corso i festeggiamenti per la vittoria dello scudetto da parte del Napoli.

Più precisamente, i colpi di arma da fuoco potrebbero essere stati sparati in piazza Volturno, a ridosso di corso Garibaldi.

Gli agenti dei carabinieri sul luogo in cui sono partiti i colpi di arma da fuoco a Napoli

L’intervento più urgente dei carabinieri, però, è stato in piazza Carlo III. È lì, infatti, che sarebbe stato soccorso il 26enne Costanzo.

Il 26enne deceduto in ospedale per le ferite

Il ragazzo di appena 26 anni era residente a Ponticelli e si trovava a Napoli per partecipare, verosimilmente, ai festeggiamenti per la vittoria dello scudetto.

Durante la sparatoria, la vittima sarebbe stata colpita in più parti del corpo. I soccorsi, infatti, lo hanno trasportato d’urgenza presso l’ospedale Cardarelli.

Per il ragazzo, però, non c’è stato nulla da fare. Le ferite riportate sarebbero state fatali per il 26enne. Come anticipato, nella notte tra il 4 e il 5 maggio, sono anche rimaste ferite altre tre persone.

Non è da escludere che anche loro siano state coinvolte nella stessa sparatoria. Ad essere raggiunti dai proiettili sono stati una ragazza di 26 anni, un ragazzo di 24 anni e un 20enne.

La prima è stata dimessa con una prognosi di 10 giorni. Gli altri due, invece, hanno lasciato l’ospedale con una prognosi di 15 giorni.

L’ipotesi dell’agguato: Costanzo era figlio di un boss

In queste ore, le persone ferite dovrebbero essere sentite dagli inquirenti per fare chiarezza su quanto accaduto. In primis bisognerà capire se Giuseppe Costanzo sia morto nella stessa sparatoria in cui sono rimasti feriti i tre ragazzi.

E poi occorrerà comprendere se gli spari siano partiti nell’ambito dei festeggiamenti per lo scudetto del Napoli o se, invece, si sia trattato di una lite finita male.

Nella mattinata il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, ha detto che la morte di Vincenzo Costanzo «è assolutamente slegata rispetto ai festeggiamenti». Sentito da Skytg24 ha ribadito: «Non è connessa ai festeggiamenti».

È l’ipotesi dell’agguato, dunque, quella più verosimile per spiegare la morte del 26enne. È emerso, infatti, che Giuseppe Costanzo era il figlio di Maurizio, un esponente del clan D’Amico attivo a Ponticelli.

Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, nel 2021 era stato condannato a otto anni per associazione camorristica e droga.

Nella serata, infine, si segnalano ulteriori due persone ferite a causa dell’esplosione di alcuni petardi. Si tratta di un uomo di 49 anni e di un 19enne.

Fonte foto: ANSA

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