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18enne accerchiato e picchiato dopo aver difeso un amico a Sorrento vicino Napoli: arrestati sei giovani

A Sorrento (Napoli) un ragazzo è stato picchiato da sei coetanei di età compresa tra i 18 e i 20 anni, dopo aver tentato di difendere un amico. I giovani sono stati tutti arrestati

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Brutto episodio di bullismo a Sorrento, in provincia di Napoli, dove un ragazzo è stato picchiato da sei coetanei di età compresa tra i 18 e i 20 anni. La vittima, che aveva tentato di difendere un amico da un’aggressione “punitiva”, è stata accerchiata e fatta cadere. A questo punto è stata colpita con calci e pugni, fino a perdere ripetutamente conoscenza. I responsabili della violenza sono stati arrestati dopo la denuncia partita dai genitori del ragazzo.

18enne picchiato a Sorrento (Napoli), sei giovani arrestati

I fatti risalgono allo scorso mercoledì 16 ottobre. Le misure cautelari nei confronti del gruppo, come riportato da TGCom24.it, sono scattate però solo nelle ultime ore.

L’imboscata avrebbe avuto l’obiettivo di “punire” un amico della vittima, il quale avrebbe accompagnato a casa l’ex ragazza di uno degli aggressori.

L’aggressione è avvenuta a Sorrento, nella città metropolitana di Napoli, in Campania

Il giovane che ha avuto la peggio ha riportato fratture multiple allo zigomo e alla mandibola ed è stato trasferito al reparto di chirurgia maxillo facciale dell’Ospedale del Mare di Napoli.

Qui gli è stato asportato un dente e sono state applicate viti e placche in titanio sul viso, con una prognosi di 3-4 mesi.

I reati contestati al gruppo

Nella giornata di sabato 30 novembre, i carabinieri della compagnia di Sorrento hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari.

La misura era stata emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura locale.

Tra i reati contestati al gruppo di aggressori quello di lesioni personali gravi, a cui si aggiunge l’aggravante di aver agito attraverso un gruppo composto da più di cinque persone.

Le indagini

Alcuni testimoni presenti al momento dell’agguato hanno raccontato tutto agli inquirenti, i quali hanno provveduto all’arresto.

La giudice delle indagini preliminari ha sottolineato, nel suo provvedimento, “le gravissime modalità” dell’accaduto, definendo come “assolutamente futile” il motivo alla base della violenza.

Il gruppo avrebbe dimostrato inoltre una “attitudine alla violenza” e “assoluta insensibilità dimostrata per l’incolumità” della vittima.

Fonte foto: ANSA

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