17enne segregata e violentata a Roma per anni da due uomini: come è riuscita a scappare, la fuga della ragazza
Una ragazza tedesca è stata segregata e violentata per due anni in un maneggio nella periferia di Roma da due uomini, l’ex fidanzato e un suo parente
Una giovane ragazza tedesca è stata segregata e violentata per due anni in un maneggio nella periferia nord di Roma da una coppia di stallieri, l’ex fidanzato e un suo parente, entrambi pachistani. La vicenda, che risale al 2021 e che vede ora uno dei due uomini ancora sotto processo, si è conclusa per la giovane grazie a una fuga avvenuta in un momento di distrazione dei due aguzzini.
L’arrivo in Italia della coppia
La vicenda risale a qualche anno fa, ma solo recentemente ha avuto eco, forse anche per la delicatezza di quanto accaduto tra il 2019 e il 2021 nel maneggio “La Melazza”, nella periferia nord di Roma, a Cesano.
Una ragazza, nata in Spagna ma con nazionalità tedesca, 17enne all’epoca dei fatti, era fidanzata con un uomo pachistano, di diversi anni più grande di lei. Quando Ali Roze, questo il nome dell’ex fidanzato, ha deciso di trasferirsi dalla Germania a Roma, lei lo ha seguito nonostante lui già aveva manifestato “comportamenti maneschi”.
Una volta giunti a Roma, nel settembre 2019, ad attenderli c’è Yasir Imran, parente di Ali che già lavora al maneggio. Tutto fila liscio per i primi mesi, ma quando la ragazza compie 18 anni qualcosa cambia, e i due uomini prima le proibiscono di uscire di casa da sola, poi le distruggono il cellulare, le sottraggono i documenti e, infine, la rinchiudono nella camera da letto.
Segregata e violentata per due anni
Nonostante le violenze e gli abusi la ragazza non perde la speranza. Riesce anche a recuperare uno nuovo cellulare, che viene però scoperto e distrutto dai suoi aguzzini.
Per due anni la giovane subisce ripetutamente soprusi e minacce, venendo anche più volte violentata dall’ex fidanzato. Questo fino al 27 maggio 2021 quando, grazie a un momento di distrazione dei suoi aguzzini, la ragazza è riuscita a scappare e a chiedere aiuto a un passante.
Accompagnata dai carabinieri, la vittima delle violenze ha raccontato tutto agli agenti: i due pachistani sono quindi stati arrestati e sono finiti sotto processo.
Il processo ai due aguzzini
La giovane è riuscita quindi a tornare in Germania, mentre Ali Roze e Yasir Imran sono stati accusati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia aggravati dalla minore età della vittima, lesioni personali e sequestro di persona.
Come riportato dal Messaggero, durante il processo hanno parlato diversi dipendenti dell’agriturismo, che hanno affermato di non essersi mai accorti della situazione e di non essere al corrente che la ragazza non fosse maggiorenne.
Ali Roze, che ha patteggiato la sua pena, è già stato giudicato con il rito abbreviato e condannato in via definitiva per i reati dei quali era accusato, con l’aggravante data dal fatto che la vittima era minorenne e non parlava italiano. L’oggi 39enne Irman invece, difeso dall’avvocato Marianna Mossuto, è imputato davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Roma.