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Coronavirus viaggia con l'aria condizionata? Parlano gli esperti

Quanto è reale il pericolo che il coronavirus possa trasmettersi attraverso i condizionatori

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il coronavirus può trasmettersi tramite l’aria condizionata? Quali sono i rischi? Con la Fase 2 appena partita, in vista della graduale riapertura di negozi e uffici e dell’arrivo del caldo, sono in molti a chiederselo. L’ipotesi che le goccioline che trasportano il virus possano viaggiare attraverso i sistemi dell’aria condizionata circolano da tempo. Ma mancano degli studi specifici, dato che sappiamo dell’esistenza del Sars-CoV-2 da pochi mesi.

Aria condizionata, Capua: “Rischi per anziani nei centri commerciali”

Secondo la virologa Ilaria Capua il rischio è concreto. “Invito a fare una riflessione – ha detto a DiMartedì su La7 -. Ogni anno succede che i centri commerciali diventino un rifugio per gli anziani che non hanno l’aria condizionata a casa”.

“Sarebbe opportuno – ha affermato – che si riflettesse su cosa può succedere quest’estate se dovesse arrivare un momento di grande caldo, perché sappiamo che l’aria condizionata può veicolare il virus”.

Aria condizionata, Lopalco: “Colpi di calore farebbero più danni”

Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, responsabile della task force coronavirus in Puglia, “è fuor di dubbio che l’aria condizionata in casa non possa avere alcun effetto sulla trasmissione”.

“I problemi – ha detto intervenendo a Radio Capital – potrebbero essere i flussi d’aria che vengono creati dai condizionatori. Dipende se l’aria condizionata crea dei flussi, ma è un problema limitato“. Per Lopalco quindi non ci sarebbero rischi particolari per l’uso dell’aria condizionata:  “Colpi di calore potrebbero fare più danni”.

Aria condizionata, pericolo legato alla ventilazione

Secondo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, il pericolo di contagio attraverso l’aria condizionata sarebbe legato ai livelli di ventilazione degli impianti. Le goccioline che trasmettono il virus potrebbero diffondersi in un ambiente chiuso solo se il sistema di ricircolo dell’aria crea dei flussi consistenti.

L’Iss, con una circolare diffusa il 23 marzo, ha raccomandato lo spegnimento dei sistemi di ricircolo dell’aria negli ambienti lavorativi. Gaetano Settimo, coordinatore del Gruppo di studio nazionale inquinamento indoor dell’Iss, ha spiegato al Sole 24 ore l’importanza di tenere in ordine gli impianti e spegnere l’eventuale riciclo dell’aria. “Così come non si può dire che tutti i sistemi di ventilazione sono pericolosi allo stesso modo non si può dire che sono sicuri al 100 per cento”.

Aria condizionata, il caso del ristorante di Guangzhou

Al momento l’unico studio sul tema è una ricerca cinese su quanto avvenuto in un ristorante di Guangzhou, in Cina, a fine gennaio: 10 persone, tre famiglie che non si conoscevano sedute a tavoli diversi, sono risultate positive al coronavirus. Sarebbero state contagiate da un uomo proveniente da Wuhan. Delle quasi cento persone presenti nei cinque piani del locale, sono state infettate solo loro, quelle più vicine al portatore del virus.

Secondo i ricercatori è probabile che le goccioline infette siano state spinte dai flussi d’aria dei condizionatori oltre le distanze che raggiungono solitamente, oltre il metro.

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