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Vittorio Sgarbi multato in Svizzera, interviene il ministro: dura risposta alle accuse del critico d'arte

Dopo la polemica sollevata da Vittorio Sgarbi per una multa presa in Svizzera, è intervenuto il "ministro" svizzero del Canton Ticino: cosa ha detto

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Clima teso tra Vittorio Sgarbi e la Svizzera: il curioso caso internazionale è scaturito dalla denuncia social del critico d’arte e deputato italiano, multato pochi giorni fa di rientro da Locarno. Al suo sfogo ha replicato il “ministro” del Canton Ticino Norman Gobbi.

Vittorio Sgarbi multato in Svizzera: cosa è successo

La vicenda risale all’8 agosto 2022: Vittorio Sgarbi, ospite del Locarno Film Festival in corso nel Canton Ticino, in Svizzera, era di rientro in Italia quando avrebbe azionato il lampeggiante blu in dotazione alla sua auto per superare una colonna di auto in coda. Alcuni automobilisti hanno segnalato la cosa alla polizia, che è intervenuta e multato l’autista di Sgarbi.

Il deputato di Forza Italia si è duramente sfogato, alla sua maniera, in un video poi cancellato dai social. Qui, ha denunciato presunti comportamenti “arroganti, prepotenti e bugiardi” dei poliziotti che sono intervenuti, annunciando inoltre che non avrebbe mai più messo piede in Svizzera.

Vittorio Sgarbi, deputato italiano della XVIII legislatura

In attesa che l’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione quantifichi la multa (i 500 euro pagati sono solo la cauzione), è arrivata la replica del consigliere di Stato Norman Gobbi, sia tramite il suo profilo social che con alcune dichiarazioni rilasciate a Repubblica.

La replica del ministro svizzero a Sgarbi

Tramite la piattaforma Facebook, il responsabile leghista del Dipartimento delle Istituzioni, il ministero di Giustizia e Polizia del Canton Ticino il giorno dopo “l’incidente” aveva scritto: “Le regole sono regole, per tutti“.

Quindi, aveva specificato che in Svizzera i deputati non hanno auto blu e neppure auto “dotate di lampeggianti prioritari”, riservati invece solo alle forze dell’ordine e di emergenza.

Inoltre, ha chiuso il post puntando il dito contro il deputato italiano: “L’educazione è anche saper ammettere quando si sbaglia, senza giudicare ingiustamente un Paese, che, per fortuna, funziona. Buon tutto”.

La difesa dei poliziotti svizzeri

Gobbi, inoltre, ha parlato dell’accaduto con Repubblica e colto l’occasione per difendere i poliziotti coinvolti nell’alterco con Sgarbi, invitato a rimanere in macchina durante tutta la vicenda avvenuta nei pressi della dogana di Chiasso-Brogeda.

“Diciamo che verso i miei uomini entrambi non si sono comportati molto bene” ha detto il ‘ministro’ svizzero.

Come ricordato dalla stessa fonte, i precedenti tra Sgarbi e la Svizzera sono numerosi: nel 2016 venne fatto uscire dal bagno di prima classe di un volo Swiss Air, che non poteva utilizzare perché aveva acquistato un biglietto di un’altra fascia.

Fonte foto: ANSA

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