Vittorio Feltri e le frasi contro gay e meridionali in diretta: a processo per istigazione all'odio razziale
Vittorio Feltri andrà a processo per istigazione all’odio razziale: contestate alcune frasi contro omosessuali e meridionali pronunciate in diretta tv
Vittorio Feltri andrà a processo per istigazione all’odio razziale. Questo il risultato di una denuncia presentata dall’ex senatore M5s Saverio De Bonis dopo alcune frasi pronunciate in diretta televisiva dall’ex direttore di Libero, ritenute offensive nei confronti di omosessuali e meridionali. In un’intervista, il celebre giornalista ha tentato di difendersi da ogni accusa, spiegando che “in Italia non si può scrivere più niente. Ti incriminano subito”.
- Vittorio Feltri a processo per istigazione all’odio razziale
- Le frasi su gay e meridionali in diretta
- Feltri cresciuto in Molise
Vittorio Feltri a processo per istigazione all’odio razziale
“A parte il furto e la rapina a me hanno contestato di tutto“, ha dichiarato Feltri in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, pubblicata lunedì 4 marzo.
Il noto editorialista del Giornale ha spiegato di aver scelto il rito abbreviato perché “questa farsa va avanti da 7 anni. Il mio avvocato mi ha suggerito questa scelta. Ma tanto sarò assolto“.
Questo nonostante sia presente da sempre “una sinistra giudiziaria che è rimasta attaccata al potere”. Lui, infatti, si sente un po’ vittima: “Mi chiamano “Polentone” da cento anni perché sono di Bergamo“.
Le frasi su gay e meridionali in diretta
Nel corso di una scoppiettante puntata di “Stasera Italia” (Rete 4), Feltri aveva parlato a briglia sciolta di alcuni temi d’attualità, tra i quali le manganellate agli studenti di Pisa e le parole del generale Vannacci sui gay.
“Nessuno cambia idea perché sente una frase del generale – aveva detto il direttore -. Io personalmente sono d’accordo con lui, ma non mi faccio influenzare da lui. Chi non la pensa così protesta perché pensa sempre di essere dalla parte giusta, mentre chi è un po’ di destra ha sempre torto, questa è la sostanza”.
“Non sarà mica normale essere gay! – aveva poi aggiunto – Chi considera l’intestino una via di ingresso invece che una via d’uscita non è normale. Poi ognuno fa quello che vuole”.
A proposito della situazione in Italia meridionale, Feltri aveva invece spiegato di non essere “mai stato un anti meridionale. Nessuna antipatia per loro. Da un punto di vista sociale, organizzativo, politico, amministrativo ed economico sono inferiori al nord e lo dicono anche loro. Tant’è che loro vengono qui da noi a farsi curare. Però se lo dico io istigo all’odio?! Ma quale odio?! Mica li sto offendendo. Però dico che sono inferiori e anche sotto tanti punti di vista. Sono inferiori a noi anche sotto il punto di vista dell’organizzazione sociale, dell’organizzazione sanitaria, sotto il profilo dell’ordine pubblico. Non riescono ad organizzarsi”. Queste le sue parole.
Feltri cresciuto in Molise
“Il Nord si è evoluto, mentre il Sud non riesce a farlo, perché c’è una disorganizzazione politica che non consente a nessuno di fare un passo avanti”, ha ribadito Feltri nell’intervista rilasciata al Corriere. “Questo lo sanno tutti e lo dice lo stesso governatore della Campania: Vincenzo De Luca“.
Nell’articolo spazio anche a un curioso aneddoto sulla sua vita: “Guardi, io al Sud ci sono cresciuto: a Guardialfiera, in Molise. Là c’è gente tosta. Mio padre è morto quando io avevo 6 anni e non sguazzavo affatto nell’oro. Mia madre, ogni estate, mi mandava in Molise da sua sorella, perché là c’era mio zio che amministrava un feudo e io ho pure imparato il dialetto“.