Vercelli, donna di 45 anni muore dopo aver aspettato nove ore al Pronto soccorso
Giunta in ospedale a Vercelli con dolori addominali e brividi, una barista di 45 anni è morta dopo aver aspettato per 9 ore al Pronto soccorso
Una donna di 45 anni è morta all’ospedale di Vercelli dopo aver atteso nove ore al Pronto soccorso. Ora bisognerà attendere l’autopsia per capire le cause del decesso di Tiziana Scarcella, originaria di Salassa, nel Canavese, che lavorava come barista a Rivarolo. I parenti della vittima, e il compagno, vogliono sapere se la donna poteva essere salvata e se ci sono colpe per il decesso di Tiziana.
Il racconto del compagno della vittima
È lo stesso compagno di Tiziana Scarcella, intervistato dal quotidiano La Stampa, a ricostruire le ore trascorse in ospedale dalla donna. Quest’ultimo era andata in ospedale per la prima volta lo scorso maggio dopo una caduta dalle scale.
Era poi andata in una clinica privata per un intervento di stimolo biologico per la calcificazione della frattura. Poi, giovedì 28 luglio, Tiziana si era sentita male: respirava a fatica, aveva brividi e dolori addominali e per questo è stata portata in ospedale.
Cosa è successo in ospedale a Vercelli
Tiziana arriva al Pronto soccorso dove risulta negativa al test Covid e viene sottoposta a una serie di altri esami. Alle 21 viene sottoposta a una serie di esami che rilevano un coagulo di sangue vicino all’apparato respiratorio.
L’ultimo messaggio ricevuto dal compagno di Tiziana risale alle 21,40. La donna, come spiegano i medici, è stata colta da un “infarto polmonare” e, dopo essere stata trasferita prima in cardiologia e poi in terapia intensiva, muore poco dopo la mezzanotte.
I familiari di Tiziana Scarcella, ora, vogliono capire se dietro la morte della 45enne si nasconda qualche negligenza.