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Vedova di Lucio Battisti Grazia Letizia Veronese assolta per calunnia contro la vicina, quali erano le accuse

Grazia Letizia Veronese, la vedova di Lucio Battisti, era stata condannata nel 2021. La vicenda era partita dall’installazione di alcune finestre

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Nuovo round nella vicenda giudiziaria che vedeva imputata Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti, per calunnia nei confronti della sua vicina di casa. La donna è stata assolta dalla terza sezione penale della Corte d’Appello di Bologna. Il processo di appello si è tenuto dopo quello di primo grado nel gennaio del 2021, quando la donna era stata condannata a un anno e quattro mesi dal giudice del tribunale di Rimini.

Lo scontro tra Grazia Letizia Veronese e la vicina

La vicenda parte dall’installazione di alcune finestre nell’abitazione di Rimini nella quale dimorava Lucio Battisti durante i suoi soggiorni nella città romagnola. Alcune di queste finestre si affacciano sul cortile del condominio, altre invece insistono sul prospetto dell’immobile.

Il primo round processuale risale al 2012, quando Maria Antonietta Varisco, vicina di casa della vedova di Lucio Battisti, aveva intentato una causa civile sostenendo che le finestre erano state collocate abusivamente.

Grazie Letizia Veronese all’inaugurazione della rotonda di Rimini dedicata a Lucio Battisti

La condanna per calunnia a carico della vedova di Lucio Battisti

Il giudice, però, aveva sentenziato che le finestre erano state realizzate nel rispetto delle regole edilizie vigenti. La causa, quindi, era stata vinta da Grazia Letizia Veronese e la vicina di casa era stata condannata a pagare un risarcimento.

Ma la vedova di Lucio Battisti, poco dopo, aveva presentato una denuncia a carico della vicina di casa per calunnia. Tesi non accolta dal gip del tribunale di Rimini, che non solo aveva archiviato la denuncia di Veronese, ma aveva aperto un procedimento nei suoi confronti, sempre per il reato di calunnia.

Buona parte del dibattito processuale era stato incentrato sulle dichiarazioni di Grazia Letizia Veronese sul fatto che le finestre erano state installate per tutelare la privacy di suo marito, Lucio Battisti.

L’assoluzione decisa dalla Corte d’Appello

Sulla base di alcune testimonianze, tra cui quella di un tecnico che aveva detto che le finestre erano stare installate dopo il periodo dei soggiorni di Battisti, Veronese era stata condannata nel 2021 per calunnia nei confronti della vicina.

A quel punto la vedova di Lucio Battisti aveva presentato ricorso in appello, fino ad arrivare alla sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” arrivata venerdì 6 settembre a opera dei giudici del tribunale di Bologna.

Per il momento, quindi, la lunga vicenda processuale che ha visto come protagoniste le due vicine di casa sembra essere terminata.

Fonte foto: ANSA

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