Varianti Omicron 4 e 5, per l'Oms "Possibile fuga immunitaria". Cosa significa e quali sono i rischi
Parlando delle nuove sottovarianti di Omicron individuate, l'Oms ha parlato di una possibile "fuga immunitaria": cosa significa questo concetto
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo ultimo bollettino settimanale sull’andamento di Covid-19 nel mondo, ha fatto menzione delle sottovarianti BA.4 e BA.5, recentemente individuate. “Un piccolo numero di sequenze BA.4 e BA.5 è stato rilevato in alcuni Paesi”, si legge nel report riportato da ‘Adnkronos’.
Sottovarianti Omicron e il rischio di “fuga immunitaria”: l’allarme dell’Oms
L’Oms ha spiegato che entrambe, sia Omicron 4 sia Omicron 5, “hanno ulteriori mutazioni (S:L452R e S:F486V) nella regione di Spike” di Sars-CoV-2, cioè quella che il coronavirus usa per agganciare le cellule bersaglio, nonché “mutazioni uniche al di fuori di Spike”.
Nel suo report, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre sottolineato che “le mutazioni S:L452R e S:F486V sono associate a potenziali caratteristiche di fuga immunitaria“.
Cosa significa “fuga immunitaria”
Per “fuga immunitaria”, concetto citato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo ultimo bollettino settimanale sulla situazione Covid-19 nel mondo, si intende la capacità di una variante di eludere il sistema immunitario e di causare in questo modo reinfezioni.
Sottovarianti BA.4 e BA.5: le altre indicazioni dell’Oms
Nel suo bollettino settimanale sull’andamento del Covid-19 nel mondo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato inoltre che “la maggioranza delle sequenze BA.4 e BA.5 presentano” la cosiddetta “delezione 69-70”, che è “in gran parte non presente nelle sequenze BA.2” e che, proprio per questo, “può rivelarsi utile ai fini della sorveglianza in un contesto in cui BA.2 è dominante”.
Omicron 2, infatti, come sottolineato dall’Oms, rappresenta ormai “il 99,2% delle sequenze caricate sulla piattaforma Gisaid negli ultimi 30 giorni”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che “sta lavorando con gli scienziati per valutare ulteriormente le caratteristiche” di queste sottovarianti “e le loro implicazioni sulla salute pubblica“.
L’Oms ha poi raccomandato nuovamente ai Paesi di “continuare la sorveglianza”, provvedendo a una “rapida condivisione dei dati sui database pubblici disponibili”.
Dove sono state individuate le sottovarianti di Omicron
Le due nuove sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5 sono state identificate per la prima volta in Sudafrica, nei mesi di gennaio e febbraio.
Stando ai dati risalenti al 25 marzo, nello specifico, la sottovariante BA.4 è stata identificata in 41 casi in Sudafrica, 2 in Botswana, 3 in Danimarca, 1 in Inghilterra e 1 in Scozia.
Tutti i casi di sottovariante BA.5 registrati, 27, sono stati localizzati invece in Sudafrica, dove è nata la variante Omicron.