Vaccini, Curcio alza i toni: in campo norme da guerra. Le novità
"Noi siamo in guerra e servono norme da guerra": lo ha detto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio
Dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, sono arrivate parole forti durante l’apertura del maxi hub vaccinale della Fiera a Genova: “Noi siamo in guerra – ha sottolineato – e servono norme da guerra”. Presente in conferenza stampa anche il Commissario per l’emergenza coronavirus Francesco Figliuolo.
Il capo della Protezione Civile Curcio invoca norme da guerra: le sue parole
“Non fermiamoci ai numeri ma utilizziamoli per fare un salto in avanti”, ha detto Fabrizio Curcio in conferenza stampa, come riporta Ansa. “Non siamo qua – ha poi aggiunto con un riferimento anche alla presenza del Commissario Francesco Figliuolo – a fare classifiche. Non ci interessa. A noi interessa che ci si vaccini”.
Queste le parole forti usate dal capo della Protezione Civile in merito alle “norme da guerra” : “Mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall’impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l’operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica”.
“Fateci vedere cosa sapete fare – ha concluso Curcio – così che noi possiamo trasferirlo a livello nazionale come best practice da mettere in atto tutti insieme”.
Svolta per la campagna vaccinale, parla il commissario Figliolo
Nel corso dell’inaugurazione del maxi hub vaccinale è intervenuto anche il commissario Francesco Paolo Figliuolo, che ha dichiarato: “Il piano vaccinale non deve cambiare ogni due settimane: le Regioni hanno la programmazione bimensile delle aziende più grandi. Di Pfizer e AstraZeneca sanno già cosa arriva fino a fine aprile. Di Pfizer sanno addirittura le date”.
Confermato l’arrivo di circa tre milioni di dosi per fine mese, che “ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende. E di questo ritengo si debba dare atto all’intervento del nostro primo ministro”.
“Le Regioni hanno i loro modelli, a me interessa che raggiungano i numeri e per raggiungere i numeri sono disposto a qualsiasi cosa che rientri nella legalità“, ha concluso Figliuolo.