Vaccini Covid un anno fa il Vax Day. Parla l’infermiera prima vaccinata d’Italia
Vax Day, il 27 dicembre dell'anno scorso iniziava la campagna vaccinale anti Covid. Le parole di Claudia Alivernini, prima vaccinata d'Italia
Ai suoi figli racconterà di “essere stata un simbolo, l’inizio della fine di un incubo. Purtroppo ancora oggi non è terminato ma siamo a buon punto, sono fiduciosa”. Così al Messaggero Claudia Alivernini, l’infermiera dell’Istituto Spallanzani di Roma prima vaccinata d’Italia. Esattamente un anno fa, il 27 dicembre 2020, era partita la campagna di vaccinazioni anti Covid in Italia con il Vax Day allo Spallanzani.
Un anno fa il Vax Day: Claudia Alivernini prima vaccinata d’Italia
L’immagine dell’infermiera 30enne che, sorridente, si sottoponeva all’inoculazione per la prima volta in Italia del vaccino anti Covid di Pfizer aveva fatto il giro del Paese. Oltre a lei i primi vaccinati in Italia erano stati la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, direttrice del laboratorio di virologia dello Spallanzani, e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.
Ora Claudia Alivernini non è più impegnata in prima fila nella lotta al Covid: non lavora più in reparto ma alla centrale operativa, dove si occupa del tracciamento del virus e dei vaccini.
Intervistata ad un anno dal Vax Day italiano, l’infermiera prima vaccinata d’Italia ha spiegato di non aver mai avuto effetti collaterali e di stare benissimo, “a parte il carico di lavoro che in questi giorni è aumentato di nuovo a causa della recrudescenza del virus”.
Claudia Alivernini prima vaccinata d’Italia: il suo racconto
La 30enne racconta che la sua vita non è cambiata dopo essere finita sotto i riflettori, solo l’esposizione mediatica: “Sono una persona riservata, non amo stare al centro dell’attenzione. Ho evitato inviti a trasmissioni tv e non ho fatto altre interviste da allora se non quelle filtrate dallo Spallanzani”.
“Sono un’infermiera – sottolinea – e il giorno dopo il vaccino ero sul posto di lavoro a fare quello che so fare meglio. Se avessi fatto qualcosa di diverso sarebbe stato ingiusto”.
L’infermiera rivela di aver chiuso tutti i suoi profili social una settimana prima della vaccinazione: “Erano prevedibili le reazioni in un senso e nell’altro e così ho preferito evitarle”.
Alivernini racconta che ad un anno di distanza dal Vax Day c’è ancora chi la ferma per parlarle delle proprie paure. Lei risponde così: “Vede? Io l’ho fatto e non mi è successo niente, anzi una cosa è successa: ho contribuito a migliorare la situazione e con me tutti quelli che hanno deciso di vaccinarsi”.
Claudia Alivernini, il suo messaggio ai no vax
Parlando dei no vax, l’infermiera romana dice di trovare “assurdo” che a distanza di un anno ci siano ancora persone che dicono che il Covid non esiste. “Personalmente non condivido nemmeno le manifestazioni di chi scende in piazza contro i vaccini, le trovo disturbanti”.
La prima vaccinata d’Italia spiega che non andrà mai cantare canzoni pro vaccino in tv, “ma non stigmatizzo chi l’ha fatto, tutti hanno contribuito alla lotta contro il Covid. È vero anche che a volte hanno creato più confusione che altro ma l’importante è che il sistema Paese abbia funzionato, che tutta una nazione si sia mossa in un’unica direzione per raggiungere l’obiettivo”.