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CRONACA ESTERA

Twitter, Elon Musk non paga l'affitto: il miliardario ancora nei guai, multa da 136mila dollari

Elon Musk non paga l'affitto di Twitter. E i proprietari dei locali occupati dal social network a San Francisco hanno fatto causa all'imprenditore

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Elon Musk torna a far parlare di sé: dal giorno dell’acquisto di Twitter l’imprenditore multimiliardario non avrebbe pagato l’affitto ai proprietari dell’immobile. Che adesso hanno deciso di fargli causa.

Elon Musk non paga l’affitto

136.260 dollari: a tanto ammonterebbe l’affitto non pagato dal giorno in cui Elon Musk ha acquistato Twitter secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal ‘New York Post’.

Una bazzecola rispetto al patrimonio dell’imprenditore che secondo l’ultima stima di ‘Forbes’ ammonta a 146 miliardi e mezzo di dollari.

La disputa riguarda i locali che ospitano Twitter nell’edificio Hartford Building di San Francisco al numero 650 di California Street.

I proprietari dell’immobile, la società California Property, hanno già sollecitato il pagamento degli arretrati e non avendo ricevuto risposta hanno deciso di denunciare Elon Musk presso la Corte Superiore della Contea di San Francisco.

Perché Elon Musk non ha pagato gli affitti di Twitter?

Alcune fonti riportano che il mancato pagamento sarebbe da imputare ai tagli drastici imposti da Musk al budget di Twitter, che si vanno a sommare ai massicci licenziamenti delle settimane passate.


Musk ha comprato Twitter per 44 miliardi di dollari
dopo una travagliatissima contrattazione. E al momento l’investimento non si è rivelato profittevole. Per questo motivo l’imprenditore ha deciso di tagliare tutto il tagliabile.

Subito dopo il suo insediamento Elon Musk ha cacciato quattro top manager. Poi ha abolito lo smartworking e ha licenziato quasi 4mila dipendenti, salvo poi ripensarci parzialmente e richiamare in servizio dozzine di persone.

Ai dipendenti superstiti è stato però dato un ultimatum: lavorare a oltranza senza tenere conto delle ore e del giorno della settimana o andarsene.

I massicci tagli che hanno coinvolto il personale operativo, non hanno risparmiato nemmeno gli addetti alle pulizie.

Il sondaggio su Twitter

Qualcuno ipotizza che Musk stia cercando una via di fuga da Twitter. A dicembre l’imprenditore ha lanciato un sondaggio direttamente sul social network per chiedere agli utenti se avrebbe dovuto licenziarsi dal suo incarico di Ceo.

Il 57,5% degli utenti ha votato per le dimissioni. Musk ha accolto l’esito del sondaggio, ma ha tergiversato sulle tempistiche dicendo che avrebbe ceduto la guida di Twitter solo quando avrebbe trovato qualcuno “abbastanza folle da assumere l’incarico”.

Fonte foto: ANSA

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