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Trump non riesce a pagare la cauzione da 464 milioni: non ha trovato assicurazioni e rischia il pignoramento

Cauzione troppo alta per Donald Trump: non riesce a trovare 464 milioni di dollari. Se non copre la somma rischia il pignoramento

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Donald Trump non riesce a trovare una compagnia assicurativa che vuole garantire per lui. La cauzione richiesta per il processo a New York per gli asset gonfiati gli costa 464 milioni di dollari, come stabilito. Oltre 30 istituti assicurativi non hanno risposto alla richiesta di coprire la somma e ora i legali dell’ex presidente chiedono un rinvio dei termini, che scadono a fine mese.

Trump non trova i soldi

Gary Giuletti, un broker assicurativo che ha già testimoniato a favore di Trump, ha attestato in una dichiarazione di fronte alla giuria che per l’ex presidente trovare l’intero importo della cauzione “è praticamente impossibile”.

I legali di Trump hanno raccontato di aver contattato oltre 30 istituti assicurativi, ma che in nessun caso è stato possibile garantire la somma richiesta dal processo di New York.

 I legali di Trump al processo di New York (1 marzo 2024)

Il coinvolgimento di Elon Musk

Gli avvocati del magnate hanno inoltre fatto sapere che gli istituti a cui hanno fatto richiesta da garante non stanno chiedendo beni immobili, ma denaro liquido.

A tal proposito, sono state smentite le voci che volevano Elon Musk (sono uscite nuove dichiarazioni sull’uso di Ketamina) prestare la somma a Trump. Un incontro tra i due c’è stato, a casa di un amico in comune in Florida, ma non c’è stata né la richiesta di donazione per la campagna elettorale, né quella di prestito di denaro per coprire le crescenti spese legali.

Il processo

Perché nessuno vuole garantire per la cauzione di Donald Trump (che ha recentemente dato scandalo con la frase su Hitler)? È lo stesso oggetto del processo a mettere in una posizione scomoda il magnate. Infatti questo è stato accusato da Letitia James, procuratrice di New York, di aver truccato i valori dei beni delle sue compagnie.

Lo scopo, secondo l’accusa, era di ottenere prestiti favorevoli. Un’accusa che mina la credibilità di Trump. Anche perché il giudice Arthur Engoron lo ha considerato colpevole nel processo civile, condannandolo a pagare una multa di quasi mezzo miliardo di dollari. Se il giudice non accetterà la richiesta degli avvocati di allungare i tempi, ci sarà il pignoramento dei beni materiali.

Fonte foto: ANSA

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