NOTIZIE
SOCIAL NEWS

Truffa online con falsa convocazione giudiziaria, come riconoscerla: l'avvertimento della polizia sulla mail

La polizia lancia l'allerta sulla ricorrente truffa online della convocazione giudiziaria tramite mail: ecco le indicazioni su come riconoscerla

Pubblicato:

Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Una email con il logo dell’Agenzia per cybersicurezza nazionale e una falsa convocazione giudiziaria. La polizia lancia l’allarme su una truffa che circola sempre più spesso nella rete, nella versione più recente sfruttando il nome del direttore del Reparto cybercrime.

La truffa online

Tra le truffe online più ricorrenti, la frode della convocazione giudiziaria è una di quelle che ritornano periodicamente, cambiando di circostanza in circostanza la sezione della Ps da fare apparire nella mail per rendere più credibile il finto documento.

Come spiegato dalla polizia Postale, la falsa convocazione si presenta in tutto e per tutto in modo verosimile, con l’utilizzo di loghi istituzionali.

Agenti di polizia al lavoro contro le truffe online

La mail con la convocazione giudiziaria

Nella email si informa il destinatario della sua iscrizione in un inesistente “Registro dei delinquenti sessuali”, del tutto inventato.

In caso di mancata risposta e di spiegazioni in merito alla presunta indagine penale, il mittente mette in guardia l’individuo contattato sulle conseguenze, come l’emissione di un fantomatico mandato di arresto per reati di pedopornografia in Rete.

L’allerta

Lo scopo del truffatore è di gettare la potenziale vittima in un stato di agitazione tale da spingerla a rispondere all’email. Secondo il sistema già accertato dagli investigatori, in seguito alla risposta l’hacker richiederebbe al soggetto che riceve la falsa convocazione il pagamento di una somma di denaro per evitare l’arresto, che ovviamente sarebbe in ogni caso totalmente illegittimo.

Nel recente alert, la Polizia postale raccomanda di diffidare da simili messaggi sottolineando che nessuna forza dell’ordine potrebbe mai contattare direttamente i cittadini italiani, attraverso email o sms, per chiedere loro dati personali, ne tantomeno pagamenti in denaro, con la minaccia di procedimenti penali a loro carico.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963