Tre carabinieri rischiano il processo per depistaggio nel caso Cucchi: avrebbero mentito per salvare colleghi
Tre carabinieri rischiano il processo per depistaggio nel caso della morte di Stefano Cucchi: fissata l'udienza preliminare
A oltre un anno dalla storica sentenza sulla morte di Stefano Cucchi il caso non è del tutto chiuso. Dopo la condanna di due carabinieri per omicidio preterintenzionale e di 8 per depistaggi sulla reale causa del decesso del geometra 31enne, tre ulteriori uomini dell’Arma rischiano il processo con l’accusa di aver mentito per salvare dei colleghi.
Le accuse ai carabinieri
A finire nell’occhio del ciclone e a rischiare il processo sono tre carabinieri che sono accusati di avere detto il falso durante le indagini e il successivo processo Cucchi Ter che vedeva imputati appartenenti dell’Arma di avere depistato le indagini sulla morte del geometra romano morto nel 2009.
I tre rischiano di finire a processo per le accuse, a seconda delle posizioni, di depistaggio e falso.
Secondo quanto riferito da Ansa i pm di Roma hanno chiuso le indagini nei confronti di Maurizio Bertolino, all’epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, Fortunato Prospero, all’epoca capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma e il collega di quest’ultimo Giuseppe Perri, all’epoca dei fatti maresciallo.
Fissata l’udienza preliminare
Qualcosa di più si saprà a partire dal 21 dicembre 2023, data in cui è stata fissata l’udienza preliminare. Nel procedimento risultano parti offese il ministero della Giustizia, la sorella di Cucchi, Ilaria e il padre Giovanni oltre ad agenti della polizia penitenziaria e il carabiniere Riccardo Casamassima che con le sue dichiarazioni ha contribuito alla riapertura delle indagini.
Secondo l’impianto accusatorio gli indagati avrebbero “ostacolato e sviato” le indagini con dichiarazioni con una serie di dichiarazioni false fatte anche durante il procedimento.
I condannati nel processo
Nel processo sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009 a Roma, sono arrivate 10 condanne. A essere condannati in via definitiva per omicidio preterintenzionale, con il giudice che ha deciso per una reclusione di 12 anni, sono stati i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.
Cinque anni al generale Alessandro Casarsa e 1 anno e 3 mesi al colonnello Lorenzo Sabatino, mentre al termine di una camera di consiglio durata 8 ore nell’aprile 2022 sono arrivare le condanne a 4 anni per Francesco Cavallo e Luciano Soligo, a 1 anno e 9 mesi Tiziano Testarmata, a 2 anni e 6 mesi Luca De Cianni, a 1 anno e 3 mesi Francesco Di Sano e a 1 anno e 9 mesi Massimiliano Colombo.