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Totò Schillaci morto per un tumore al colon, quali sono i sintomi, le cause e le cure: come fare prevenzione

Totò Schillaci, che ha fatto sognare l'Italia ai Mondiali del ’90, è morto a 59 anni per un tumore al colon: l'intervista all'esperta sui sintomi, cure e prevenzione

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Eleonora Lorusso

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2001, ha esperienze in radio, tv, giornali e periodici nazionali. Conduce l’annuale Festival internazionale della Geopolitica europea. Su Virgilio Notizie si occupa di approfondimenti e interviste, in particolare su Salute, Esteri e Politica.

Totò Schillaci è morto. Le sue condizioni erano peggiorate nelle ultime ore, dopo un iniziale segnale di stabilizzazione, fino all’annuncio del decesso, arrivato mercoledì 18 settembre. All’ex calciatore, eroe delle Notti Magiche al Mondiale di Italia ’90, tempo fa era stato diagnosticato un tumore al colon, che aveva reso necessario il ricovero all’ospedale di Palermo lo scorso 7 settembre. Ma come riconoscere il carcinoma intestinale? L’intervista a Samanta Mazzocchi, gastroenterologa della Asl di Piacenza e Ospedale di Castel San Giovanni, ai microfoni di Virgilio Notizie.

Il cordoglio dei politici, da Meloni a Conte

Unanime il cordoglio del mondo del calcio e non solo.

Tra i primi a far arrivare il proprio messaggio c’è stato quello della premier, Giorgia Meloni, che ha scritto: “Schillaci ha fatto sognare. Buon viaggio campione”.

Le ha fatto eco l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Resterà sempre vivo in tutti noi il ricordo di un grande calciatore, che ha unito l’Italia in un grande abbraccio in quelle notti magiche. Ciao Totò”.

La camera ardente è stata allestita nello stadio Renzo Barbera di Palermo: sarà possibile salutare l’ex calciatore mercoledì 18 e giovedì 19 settembre,

Il sindaco, Roberto Lagalla, ha spiegato che Totò Schillaci, per la città, ha rappresentato “l’esempio di riscatto di un figlio di questa città che stava attraversando anni difficili. Per queste ragioni e di concerto con i familiari, l’amministrazione comunale, per rendere il giusto tributo a Schillaci, ha voluto mettere a disposizione lo Stadio Barbera per l’allestimento della camera ardente e ringrazio il Palermo Football Club per la disponibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati. Ai familiari di Totò Schillaci rivolgo il mio cordoglio e la mia vicinanza in questo momento di profondo dolore”.

I funerali si terranno a Palermo venerdì 20 settembre.

La scoperta del tumore al colon

Tempo fa a Totò Schillaci era stato diagnosticato un tumore al colon.

Pochi giorni prima della morte un peggioramento delle condizioni aveva reso necessario un ricovero: la patologia, infatti, può avere un’evoluzione positiva solo se intercettata in modo precoce.

L’intervista a Samanta Mazzocchi

Che tipo di tumore è quello al colon?

“Il carcinoma al colon-retto è tra quelli più facilmente prevedibili, negli ultimi anni si riesce a trattare in modo precoce, grazie soprattutto agli screening molto attenti che sono stati disposti nella maggior parte delle regioni italiane”.

In cosa consistono questi screening, quali sono gli esami per poter intercettare in modo precoce questa neoplasia?

“In primo luogo consistono nell’esame del sangue occulto nelle feci. Ormai sono disponibili alcuni kit appositi, che in alcune zone sono inviati a casa dalle autorità sanitarie, e che hanno un’ottima attendibilità. In caso di risultato positivo, viene organizzata una colonscopia che è un esame che permette di trovare eventuali lesioni intestinali. L’esame del sangue occulto può essere consigliato, a seconda dei casi, in chi ha familiarità già a partire dai 45 anni o comunque per tutta la popolazione generale dopo i 55 anni”.

Come si procede nel caso in cui si trovino polipi o sia necessario un intervento?

“La colonscopia è l’esame diagnostico migliore per individuare appunto eventuali lesioni precancerose, come polipi non ancora cancerizzati o piccoli che possono essere rimossi durante la colonscopia stessa, in via endoscopica. Il campione viene poi analizzato tramite biopsia e, a seconda dell’esito, si possono predisporre controlli più o meno ravvicinati, a un anno, tre o cinque”.

Se, invece, fosse individuato un tumore a uno stadio iniziale, qual è il trattamento previsto?

“In questo caso si può procedere con un intervento chirurgico precoce: solitamente se il tumore è allo iniziale si può procedere a una resezione intestinale, togliendo la parte di intestino interessata ed effettuando una resezione, per poi predisporre controlli programmati”.

Quali sono i sintomi che possono far pensare a una neoplasia di questo tipo?

“Il primo può essere la presenza di sangue nelle feci, specie quando il tumore è localizzato in prossimità dell’uscita, nel tratto del colon discendente a sinistra. Un altro campanello d’allarme può essere il dimagramento, dunque la perdita di peso in pochi mesi. Attenzione anche ad eventuali alterazioni dell’alveo, cioè quando si passa improvvisamente dall’essere regolari di intestino a stipsi o diarrea. Un ultimo segnale può essere l’anemia, perché questi tumori possono portare a perdita di sangue occulto, quindi senza che ci si accorga, o ad anemia. Eventuali dolori, se compaiono, possono essere associati a una fase già purtroppo più avanzata della malattia”.

È un tumore che può dare metastasi?

“Naturalmente bisogna capire dove si trova il tumore e a che stadio è. Se si trova una lesione intestinale è importante, infatti, capire con una tac se le cellule neoplastiche si sono spostate. Il cancro al colon, infatti, può dare metastasi soprattutto al fegato e ai polmoni, oppure può evolvere localmente ingrandendo causando fastidi in altre zone dell’addome. L’intervento principale è di tipo chirurgico, se la neoplasia è a uno stadio aggredibile, per esempio in caso di polipo, anche perché questo potrebbe ostruire il passaggio intestinale. Poi, a seconda della stadiazione, ci si può indirizzare verso una chemioterapia adiuvante”.

Oggi si dispone di farmaci innovativi anche per questo tipo di tumore?

“Diciamo che ha una buona aggredibilità: ci sono molti farmaci che funzionano bene nel limitare danni, anche in caso di chemioterapia. Naturalmente se è metastatizzato il lavoro è purtroppo più difficile, come per altri tumori. Per questo è fondamentale la prevenzione, tramite esami come quello citato, del sangue occulto, e con lo stile di vita”.

Quali sono i consigli, in questo caso?

“La prevenzione passa da uno stile di vita sano, che significa non far mancare una certa dose di attività fisica e una dieta equilibrata, ma soprattutto povera di grassi animali e ricca di fibre. Queste aiutano, infatti, a mantenere sfiammato l’intestino e prevengono i polipi, tenendo pulito l’intestino. Un’attenzione particolare è riservata, invece, a chi ha familiarità, come per esempio genitori o familiari di secondo grado con una storia di malattia al colon: per queste persone sono raccomandati controlli più anticipati e frequenti”.

Fonte foto: ANSA

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