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Torna l'inferno nella Striscia di Gaza, Israele bombarda Hamas: centinaia di morti, perché la tregua è finita

Medio Oriente, Israele torna a bombardare la Striscia di Gaza: crolla la tregua con Hamas, centinaia di morti

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Mirko Vitali

Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Crolla la tregua ed è di nuovo inferno nella Striscia di Gaza. Nella notte Israele è tornato a bombardare. Bilancio tragico: i morti sono oltre 300. Trattasi degli attacchi più intensi e violenti dall’inizio del cessate il fuoco del 19 gennaio. L’esecutivo di Benjamin Netanyahu ha spiegato che i raid hanno avuto l’ok della leadership politica e che sono stati portati avanti in quanto Hamas ha detto no alla proposta statunitense di estendere la tregua. Gli Usa sono stati avvisati prima che si procedesse con le azioni militari, come confermato dalla Casa Bianca.

Striscia di Gaza, oltre 300 morti: Israele torna a bombardare Hamas a tappeto

Secondo Al-Jazeera, che cita il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas il bilancio dei raid è drammatico: i morti palestinesi sarebbero oltre 310 nella Striscia.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha affermato Hamas, ha “deciso di sacrificare” gli ostaggi che, secondo gli analisti, sono ancora 59. Quelli vivi sarebbero 22.

“Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, ma invece ha scelto il rifiuto e la guerra”. Così il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, a Times of Israel dopo l’inizio dei bombardamenti a tappeto nella notte.

Hamas accusa anche gli Usa: “Complici”

Pronta la risposta di Hamas che ha accusato gli Usa di essere complici della nuova offensiva israeliana. Sami Abu Zuhri, alto membro di Hamas citato da Al-Jazeera, ha sostenuto che il gruppo militante palestinese ha rispettato pienamente i termini dell’accordo di cessate il fuoco.

Israele ha invece affermato che i raid su Gaza sono stati condotti dopo che l’Idf ha saputo dei preparativi di Hamas per lanciare nuovi attacchi, mentre il gruppo si sta riorganizzando e riarmando.

La nuova offensiva su Gaza proseguirà “fino a quando sarà necessario” e si estenderà oltre i raid aerei. Così un funzionario israeliano, citato dai media.

Come reso noto da Barak Ravid, il piano di attacco è stato organizzato e tenuto segreto all’interno di un ristretto gruppo nelle forze armate per creare un’azione a sorpresa contro Hamas.

Benyamin Netanyahu: ” Hamas ha rifiutato di liberare i nostri ostaggi “

“Il primo ministro Benyamin Netanyahu – si legge in una nota rilasciata dall’ufficio del premier israeliano – e il ministro della Difesa Israel Katz hanno istruito l’Idf ad agire con forza contro l’organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza. Ciò dopo che Hamas ha ripetutamente rifiutato di liberare i nostri ostaggi e respinto tutte le proposte ricevute dall’inviato del presidente degli Stati Uniti, Steve Vitkoff, e dai mediatori”.

“L’Idf – si legge sempre nel comunicato – sta colpendo in questo momento obiettivi di Hamas in tutta la Striscia: l’obiettivo è raggiungere gli scopi della guerra, tra cui il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti”.

E ancora: “D’ora in poi, Israele agirà contro Hamas con una forza militare sempre maggiore”. “Il piano operativo” degli estesi attacchi aerei lanciati nella notte dai caccia israeliani “è stato presentato dall’Idf lo scorso fine settimana ed è stato approvato dalla leadership politica“, ha aggiunto la nota.

Jihad Islamica contro Israele

La nuova offensiva lanciata da Israele su Gaza non gli “darà la superiorità sulla resistenza, né sul campo né nei negoziati. Non libererà Netanyahu e il suo sanguinario governo nazista dalla crisi da cui stanno fuggendo”. Così la Jihad Islamica, accusando Tel Aviv di “aver deliberatamente sabotato tutti gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco”.

“Ciò che Netanyahu e il suo barbaro esercito non sono riusciti a realizzare in 15 mesi di crimini e spargimenti di sangue, non riusciranno a realizzarlo di nuovo, grazie alla fermezza del nostro popolo oppresso e al coraggio dei nostri miliziani”, ha aggiunto il gruppo palestinese.

“Chiediamo che i mediatori ritengano Netanyahu e l’occupazione sionista pienamente responsabili per aver violato e revocato l’accordo” del cessate il fuoco a Gaza. Lo ha affermato Hamas in una dichiarazione.

“Netanyahu e il suo governo nazista – ha spiegato sempre Hamas – stanno rinnovando l’aggressione e la guerra di sterminio contro i civili indifesi nella Striscia di Gaza”, con “un colpo di stato contro l’accordo di cessate il fuoco, mettendo a repentaglio il destino degli ostaggi a Gaza”.

Ministro Katz: “Si apriranno a Gaza le porte dell’inferno”

In una dichiarazione rilasciata poco dopo la ripresa degli attacchi da parte dell’Idf in tutta Gaza, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, come riferito da Time of Israel, ha affermato che “le porte dell’inferno si apriranno a Gaza” e che Hamas verrà colpita con una forza “mai vista prima” se non rilascerà tutti i 59 ostaggi rimasti.

“Stasera siamo tornati a combattere a Gaza alla luce del rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi e nonostante le sue minacce di danneggiare i soldati dell’Idf e le comunità israeliane”, ha detto Katz. “Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti”, ha aggiunto.

Fonte foto: ANSA

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