Ivrea, tabaccaio uccide ladro: i punti oscuri dell'autopsia

L’esito dell’autopsia sul corpo del ladro ucciso dal tabaccaio durante una rapina, vicino Ivrea, sarebbe in contrasto con la ricostruzione fornita dall’uomo. Secondo quanto riferisce l’Ansa, infatti, il moldavo Ion Stavila sarebbe stato raggiunto alle spalle dal proiettile, e non durante una colluttazione, come dichiarato da Franco Iachi Bonvin.

Da quanto si apprende, la ferita sul petto della vittima sarebbe il foro di uscita del proiettile, che lo ha attraversato dalla schiena. Il ladro sarebbe dunque stato colpito mentre era sul marciapiede, in fuga; il suo uccisore, al contrario di quanto ha affermato, gli avrebbe sparato dall’alto, forse dal balcone, e non dal cortile dopo una colluttazione con il malvivente.

Il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, però invita alla prudenza sulle ipotesi riguardanti l’incidente. “Dobbiamo ancora confrontare l’esito dell’autopsia con la perizia balistica. E, soprattutto, dobbiamo trovare ancora i proiettili“. Infatti, nella pistola del tabaccaio, una Revolver 357, sono stati trovati 7 bossoli, ma non c’era traccia dei proiettili.

“L’autopsia”, spiega il magistrato parlando a Tg3 Piemonte, “ha accertato che l’uomo è stato colpito da un unico colpo trapassante al cuore, dal lato destro. Non sappiamo ancora quale sia il foro di ingresso e quello di uscita del proiettile”. Incerto è anche il luogo esatto in cui il moldavo è stato colpito dal proiettile perché, secondo il procuratore, potrebbe essersi spostato dopo lo sparo.

Il tabaccaio, indagato per eccesso colposo di difesa, si era inizialmente avvalso della facoltà di non rispondere. In un secondo momento ha fornito la sua versione dei fatti, che tuttavia non combacia con i risultati dell’autopsia. Nei prossimi giorni sarà di nuovo ascoltato dal procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, mentre i concittadini hanno organizzato una fiaccolata di solidarietà nei suoi confronti.