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Terza dose immunità dopo 5 mesi, primi dati da Israele: "Protezione più alta rispetto a due dosi"

La terza dose booster fornisce una protezione molto più alta che dopo la seconda dose, stando a uno studio condotto in Israele

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La campagna di vaccinazione con la terza dose è iniziata da qualche settimana in Italia, ma è soltanto dal 1° dicembre che è stata estesa a tutti gli over 18. In Israele, invece, la somministrazione della terza dose è iniziata già ad agosto, e dopo cinque mesi arrivano i primi risultati sull’efficacia dei vaccini nel proteggere contro il Covid.

Terza dose, i dati da Israele dopo 5 mesi

Arnon Shalar, responsabile della task force Covid e della campagna vaccinale in Israele, ha spiegato all’Ansa: “Abbiamo cominciato a fare il booster del vaccino anti-Covid in agosto, siamo stati il primo Paese a farlo. Ora sono passati 5 mesi e stiamo vedendo che gli anticorpi neutralizzanti, la memoria immunitaria cellulare e l’immunità generale sono più alti che dopo la seconda dose“.

“C’è un lieve calo degli anticorpi – ha precisato Shalar – ma non è quello che ci interessa perché l’immunizzazione non si basa solo su questo. Siamo molto soddisfatti del risultato“.

Si tratta quindi di una buona notizia proveniente dal Paese che ha fatto da apripista per la terza dose e che in passato ha rappresentato la prima vera prova sul campo dell’efficacia dei vaccini.

Grazie alla terza dose, Israele sta riuscendo a contenere la quinta ondata della pandemia con circa 500 contagi al giorno, un numero di molto inferiore ai 10mila casi giornalieri dello scorso settembre. Qui una guida su come prenotare la terza dose in Italia, regione per regione.

Quanto alla variante Omicron, Shalar si è detto “allarmato” per la contagiosità, ma non per i suoi sintomi che al momento risultano ancora lievi. “Il vaccino continua a coprire dalla malattia severa anche con due dosi”, ha aggiunto l’esperto.

La terza dose riduce “significativamente” il rischio di morire per Covid

Le evidenze scientifiche suggerirebbero che la terza dose è in grado di prevenire i decessi molto più del ciclo composto da sole due dosi.

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto in Israele dalla mutua Clalit ha evidenziato che le persone over 50 che hanno ricevuto la terza dose di Pfizer hanno il 90% di possibilità in meno di morire di Covid. Lo studio precede la scoperta della variante Omicron, ma ha fornito dati molto positivi.

Su una coorte di 843.208 persone, 758.118 avevano ricevuto la terza dose nel periodo di osservazione. Tra le persone che avevano ricevuto solo due dosi, i decessi sono stati 137, ovvero 2,98 su 100mila al giorno; mentre nel gruppo di persone con la dose booster, i decessi sono stati 65, ovvero 0,16 su 100mila.

I bambini ricevono dei palloncini dopo il vaccino anti-Covid in Israele

Doron Netzer, coautore della ricerca, ha sottolineato che lo studio dimostra “inequivocabilmente che la dose booster è significativamente associata con la riduzione del rischio di mortalità dal coronavirus, compreso dalla variante Delta”.

Fonte foto: ANSA
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