Taglio dei tassi di interesse dalla Bce a dicembre, quando è prevista la nuova riunione e cosa aspettarsi
Nella prossima riunione del Consiglio direttivo della Bce, il board dell'Eurotower sarebbe pronto a tagliare i tassi d'interesse di 25 punti base
La Bce sarebbe pronta a un nuovo taglio dei tassi. L’intervento è atteso nella prossima riunione del Consiglio direttivo all’Eurotower, con i mercati che danno quasi per certa una riduzione del costo del denaro di 25 punti base, ma non mancano gli analisti che prevedono un taglio anche di mezzo punto.
Il quadro economico
La sforbiciata sui tassi di interesse nella riunione del 12 dicembre 2024 arriverebbe sulla scorta del rallentamento dell’economia e del calo delle pressioni inflazionistiche: secondo le previsioni della stessa Banca centrale europea, l’obiettivo di un’inflazione sotto il 2%, infatti, non è lontano.
A questo si aggiungerebbe, oltre all’instabilità del quadro geopolitico per i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, la necessità di misure di contrasto alla guerra commerciale all’orizzonte con gli Stati Uniti, in vista dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca del prossimo 20 gennaio, con i dazi imposti quasi sicuramente dalla nuova amministrazione nei confronti dell’Europa.
La presidente della Bce, Christine Lagarde
La riunione della Bce
Analisti ed economisti preannunciano dunque una riduzione del tasso sui depositi dal 3,25% al 3% e un tasso di riferimento in calo al 3,15%.
L’intervento nell’ultima riunione del 2024 del board a Francoforte sarebbe il quarto taglio da giugno, ma sarebbe soltanto il primo degli aggiustamenti sulla politica monetaria previsti nel 2025.
Il taglio dei tassi
Sono diversi gli addetti ai lavori che si attendono a partire dal prossimo gennaio due provvedimenti di riduzione dei tassi di 25 punti base nel primo trimestre e ulteriori due tagli nel secondo trimestre, fino ad arrivare entro la fine del prossimo anno a quota 2% o inferiore.
Secondo le previsioni di Bank of America, la Bce ridurrà i tassi a ogni riunione fino a quando il tasso di deposito non raggiungerà l’1,5% entro settembre 2025.
Scenario simile tracciato dagli analisti di Goldman Sachs, per i quali il Consiglio direttivo ridurrà il costo del denaro fino ad arrivare all’1,75% a luglio.