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Svolta nell'omicidio di Yirelis Pena Santana uccisa a Cassino vicino Frosinone: fermato un uomo di 26 anni

Un uomo italiano di 26 anni è stato arrestato come presunto assassino della donna uccisa a Cassino. I dettagli sull'omicidio e sull'indagine in corso

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Potrebbe essere arrivato nella notte fra domenica 28 e lunedì 29 maggio il momento di svolta per il caso della donna uccisa a Cassino. Gli investigatori e la Squadra Mobile hanno individuato e arrestato un uomo italiano di 26 anni, residente nella cittadina della provincia di Frosinone. Sarebbe lui il principale indiziato per l’omicidio di Yirelis Pena Santana, ladonna dominicana di 34 anni brutalmente uccisa con una serie di coltellate sabato mattina nel suo appartamento, dove viveva da circa tre settimane.

Le tracce del presunto assassino

Il sospetto risulta essere titolare di una piccola impresa agricola. L’uomo è stato prelevato nella sua abitazione, dopo che gli investigatori hanno seguito le tracce lasciate dallo stesso sul luogo del delitto.

Durante la serata, il personale della Polizia di Stato ha accuratamente perlustrato i terreni circostanti l’abitazione, nella speranza di trovare l’arma del delitto. Il sospetto è che questa possa essere stata sepolta nei campi circostanti.


Il ritrovamento della donna uccisa è avvenuto a Cassino, in provincia di Frosinone

Un omicidio violentissimo

La vittima ha subito circa 10-12 fendenti, inferti con un coltello estremamente affilato e dalla lama liscia. L’assassino ha mirato al volto, al collo e anche alle braccia della 34enne, che cercava disperatamente di difendersi.

Resta ancora da capire se l’omicida sia arrivato già armato o se abbia preso il coltello direttamente dalla cucina dell’appartamento al secondo piano di via Pascoli 104, dove è stato rinvenuto il corpo massacrato della donna.

Il vicino ha lanciato l’allarme

La scoperta del terribile crimine è stata effettuata da un vicino di casa, compatriota della vittima. L’uomo ha raccontato di aver notato, uscendo di casa, la porta dell’appartamento della donna lievemente socchiusa.

Verso l’1,30, il vicino è ritornato e si è introdotto nell’appartamento, notando la porta ancora aperta. Dopo aver scorto del sangue sul pavimento dell’ingresso, è scappato ed ha chiamato subito la polizia. Il corpo della vittima giaceva sul letto, seminudo.

La vita di Yirelis Pena Santana

Gli investigatori ritengono plausibile che, in passato, all’interno dell’appartamento si praticasse la prostituzione. Infatti, negli archivi della polizia sono presenti diverse segnalazioni riguardanti frequentazioni sospette nel luogo del delitto.

Tuttavia, non esistono prove che la donna uccisa, che si era trasferita solo poche settimane prima, fosse una prostituta. Originaria di Vercelli, aveva accennato di avere tre figli, ma non aveva fornito molti dettagli sulla sua storia personale.

Le indagini sul cellulare della vittima

Un possibile aiuto alle indagini potrebbe giungere dal cellulare della vittima, che è stato rinvenuto nella sua stanza. Se ne occuperà un esperto della Squadra Mobile di Frosinone, mirando all’estrazione di tutte le informazioni relative alle chiamate e ai messaggi, in particolare quelli scambiati nelle ultime ore di vita della donna.

Altri agenti stanno visionando le registrazioni delle telecamere presenti nella zona. Gli inquilini di via Pascoli sono stati interrogati uno per uno: nessuno ha riferito di aver sentito rumori insoliti durante la mattinata o di aver notato movimenti sospetti.

Fonte foto: Facebook / istockphoto

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