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Sventato piano di Putin per assassinare Zelensky, rivelazione degli 007 dell'Ucraina: arrestati agenti russi

Sventato un piano di Putin per assassinare Zelensky in Ucraina: i servizi segreti hanno arrestato alcune spie

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Attentato sventato. I servizi segreti dell’Ucraina hanno sventato un piano del presidente russo Vladimir Putin assassinare il suo omologo Volodymyr Zelensky. Arrestate alcune spie russe che dovevano portare a termine la missione.

Sventato un piano di Putin per assassinare Zelensky

La principale agenzia dei servizi segreti ucraini, lo Sbu, ha comunicato di aver arrestato due persone di cittadinanza ucraina che stavano portando avanti un piano per assassinare il presidente Volodymyr Zelenski.

I servizi di controspionaggio avrebbero confermato che i due arrestati farebbero parte dell’Fsb, uno dei servizi di sicurezza russi, e che il piano avrebbe previsto anche l’uccisione di altri membri della leadership ucraina che si oppongono all’invasione russa.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

L’arresto segue quello di un cittadino polacco a metà del mese di aprile. L’uomo si sarebbe offerto di aiutare i servizi segreti russi ad assassinare il presidente ucraino riferendo informazioni sui sistemi di sicurezza nell’aeroporto di Rzeszow, in Polonia.

I due agenti russi arrestati dai servizi segreti

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, i due agenti russi arrestati dai servizi segreti ucraini facevano parte della Udo, un’altra agenzia di Stato che fa capo proprio al presidente.

I compiti della Udo ruotano soprattutto attorno alla protezione personale del presidente, degli ufficiali e di altre figure importanti dello Stato e proprio per questo motivo la minaccia posta dai due agenti arrestati era ritenuta credibile.

Le esercitazioni nucleari della Russia

Negli scorsi giorni la Russia ha annunciato una serie di esercitazioni per l’uso di armi nucleari non strategiche. Si tratta delle cosiddette armi tattiche, a corto raggio e a basso impatto, progettate per essere usate al fronte senza causare danni troppo estesi.

Uno studio tedesco ha analizzato tutte le minacce nucleari proferite dalla Russia nei confronti dell’Occidente dall’inizio della guerra in Ucraina. Erano circa una sessantina all’estate del 2023, data scelta dalla ricerca per il campione utilizzato.

I ricercatori hanno scoperto che queste minacce arrivano spesso in corrispondenza di nuovi aiuti all’Ucraina, di momenti delicati per la politica occidentale o di avvicinamenti diplomatici tra i Paesi che non si oppongono alla Russia e l’Occidente.

Da pochi giorni l’Ucraina ha iniziato a ricevere gli aiuti americani del pacchetto da 60 miliardi approvato dal Congresso Usa, le elezioni europee sono tra meno di un mese e il presidente cinese Xi Jinping è in visita in Francia.

Fonte foto: Ansa

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