Superbonus 110, "truffa tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto": Draghi e Franco durissimi
Draghi e il ministro Franco durissimi sulle frodi relative all'incentivo del Superbonus: "Truffa tra le più grandi della storia della Repubblica"
Il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco utilizzano parole durissime nei confronti delle frodi relative al Superbonus 110. Il numero uno del Tesoro arriva persino a parlare di una truffa “tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto”. Truffa scaturita dal fatto che è una norma che “prevede pochissimi controlli”.
I due membri dell’esecutivo si sono espressi nel corso della conferenza stampa dell’11 febbraio tenuta a Palazzo Chigi. Nel frattempo si continua a lavorare alle modifiche da apportare al provvedimento del Superbonus edilizio che sarà rivisto tramite un emendamento da presentare alle Camere perché sia reso più efficiente e perché non si verifichino altri abusi.
Per il Superbonus sono stanziati fino alla fine del 2022 la bellezza di 18 miliardi di euro. Fin da subito la legge è stata oggetto di critiche arrivate da più fronti: c’è chi ha reputato la misura poco equa e ad appannaggio dei più abbienti, e chi appunto ha subito rilevato che aveva pochi strumenti per contrastare le frodi.
Sulla questione Draghi si è pronunciato così: “Non è che l’edilizia senza il Superbonus non funziona – ha sottolineato il presidente del Consiglio in conferenza stampa -. L’edilizia si è giovata del superbonus” ma si muove comunque, “altrimenti tutti i Paesi starebbero a zero”.
Superbonus 110, Draghi: ” “Alcuni di quelli che più tuonano sulla misura sono quelli che l’hanno scritta”
Il premier in conferenza si è anche tolto dei sassolini dalle scarpe, attaccando direttamente coloro che ora criticano la misura ma che quando fu scritta erano al comando dell’esecutivo: “Alcuni di quelli che più tuonano sul Superbonus sono quelli che hanno scritto questa legge senza” organizzare “sufficienti controlli”. Quindi l’ex numero uno della Bce ha ribadito che se in Italia ci sono casi di frodi è perché “si è voluto costruire un sistema che prevede pochi controlli“.
Daniele Franco è stato ancor più esplicito rispetto a Draghi, dicendo che “sui bonus edilizi si possono pensare ulteriori affinamenti” e aggiungendo che si sta “pensando di tracciare meglio” le operazioni; “tutto si può fare ma resta fondamentale evitare ulteriori truffe che sono tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto”.
Il numero uno di Palazzo Chigi e il ministro dell’Economia hanno quindi confermato che le inchieste della magistratura hanno già portato al sequestro di 2,3 miliardi di euro per operazioni indebite. Ma si tratterebbe soltanto di una parte delle frodi che ammontano a circa 4 miliardi.
“Dire che i problemi che adesso si manifestano dipendano dai controlli, non credo, dipendono dalla massiccia azione della magistratura penale che interviene su un contesto che prima era poco regolato”, evidenzia Franco.
Superbonus 110: il nodo sulla cessione dei crediti
Per Franco, il tallone di Achille del provvedimento, è la cessione dei crediti: chi fa richiesta per il Superbonus cede poi il beneficio ad altri soggetti, innescando una specie di circolo che assomiglia a una “moneta fiscale” che spesso finisce per finanziare lavori per parecchi soldi che non rientrano nei paletti previsti dalla legge.