NOTIZIE
CRONACA ESTERA

Studente italiano arrestato dalla polizia di Miami e "incaprettato" in cella per 13 minuti: il video choc

Matteo Falcinelli, uno studente italiano di 25 anni, è stato arrestato dalla polizia di Miami in maniera violenta: l'operazione di "incaprettamento" ripresa dalle bodycam degli agenti

Pubblicato: Aggiornato:

Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

La stessa manovra che nel 2020 uccise l’afroamericano George Floyd. Uno studente italiano di 25 anni, Matteo Falcinelli, è stato arrestato a Miami dalla polizia locale in maniera violenta. Il ragazzo, originario di Spoleto ma negli Stati Uniti per un master, è stato messo a terra con il volto contro l’asfalto e il ginocchio di un agente premuto sul collo. Le operazioni sono state riprese dalle bodycam della polizia stessa.

Lo studente italiano arrestato e “incaprettato” dalla polizia di Miami

L’episodio risale alla notte tra il 24 e il 25 febbraio, ma la famiglia del 25enne ha deciso di denunciare solo ora, dopo che il giovane ha accettato il programma disposto dal giudice. Lo riporta in esclusiva il Quotidiano Nazionale.

Quella notte, in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, quattro poliziotti hanno incaprettato il giovane, sottoponendolo al cosiddetto “hogtie restraint”.

↓ Espandi ↓

Con una cinghia, gli agenti hanno legato i piedi di Falcinelli alle manette dietro la schiena per ben 13 minuti.

L’intervento della polizia in uno strip bar

Matteo Falcinelli  frequenta un master alla Florida International University, motivo per il quale si trova a Miami.

Secondo le prime ricostruzioni, la sera dell’arresto il ragazzo stava passando una serata in uno strip bar della città.

Dopo aver ordinato alcuni drink, si era accorto di avere perso i suoi cellulari. Dopo alcuni attimi di concitazione, i poliziotti sarebbero intervenuti perché il ragazzo avrebbe “creato problemi”. Da qui l’inizio del calvario.

Matteo è stato rilasciato su cauzione, pagata dagli amici, il successivo 27 febbraio. Dopo essere stato ricoverato in ospedale per le ferite riportate, è stato trasferito in un centro psichiatrico dopo aver tentato il suicidio.

Le parole della madre

“Sono pronta a incatenarmi, quello che hanno fatto a Matteo non deve succedere mai più”, ha detto la madre del ragazzo citata dal Quotidiano Nazionale.

Ora Matteo dovrà svolgere un “programma rieducativo“, secondo la pena stabilita dai giudici americani. I quattro capi di imputazione erano originariamente resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto senza violenza e violazione di domicilio.

La famiglia sarebbe intenzionata a sporgere formale denuncia per gli abusi, le dichiarazioni non corrispondenti alla verità e rese sotto giuramento, l’arresto illegittimo e le torture subite dal giovane, appellandosi al Quarto emendamento.

Fonte foto: GettyImages/X

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963