Studente fa il gesto della pistola contro Giorgia Meloni al Senato: la condanna e il commento della premier
Uno studente del liceo romano Righi ha mimato il gesto della pistola contro Giorgia Meloni in Aula al Senato: subito redarguito, si è poi scusato
Uno studente di un liceo romano ha rivolto contro Giorgia Meloni il gesto della pistola al Senato. Nonostante l’insegnante accompagnatrice sia subito intervenuta a fermarlo, il fatto non è passato inosservato. L’accaduto è stato segnalato e condannato dal presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, e la premier ha detto di essere rimasta colpita, facendo riferimento all’anniversario della morte di Marco Biagi.
- Il gesto della pistola
- La condanna del presidente del Senato
- Il commento di Giorgia Meloni
- I provvedimenti sullo studente
Il gesto della pistola
L’episodio si è verificato poco prima dell’inizio delle comunicazioni della presidente del Consiglio in vista del vertice europeo del 21 e del 22 marzo. La classe del liceo scientifico Righi di Roma stava assistendo alla seduta dalle tribune dell’Aula del Senato, accompagnati dalla docente.
Come da consuetudine, gli studenti e le studentesse in visita si sono alzati in piedi per rispondere al saluto del presidente del Senato, Ignazio La Russa, quando uno di loro ha allungato il braccio verso la premier Meloni, mimando una pistola con la mano. L’insegnante, al suo fianco, ha represso subito il gesto rimproverando dell’alunno minorenne. Ma il fatto non è sfuggito alle telecamere e ai parlamentari.
L’Aula del Senato vista dalla tribune durante le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo
La condanna del presidente del Senato
Lo studente è stato immediatamente raggiunto dai commessi di Palazzo Madama, che l’hanno redarguito. Il gesto è stato poi fatto presente al presidente del Senato, che alla ripresa lo ha voluto censurare pubblicamente: “Mi corre l’obbligo di segnalare un gesto non proprio elegante, voglio essere light, avvenuto mentre salutavo gli studenti di una scuola di Roma: da parte di uno studente ci sono state due dita e il pollice alzato verso il premier, immediatamente represso da una delle insegnanti che mi piace qui segnalare per condannarlo nella maniera più decisiva anche se si tratta di un ragazzino“, ha detto Ignazio La Russa alla ripresa dell’Aula.
Il commento di Giorgia Meloni
La premier ha commentato il caso alla fine della seduta: “Grazie per la solidarietà – ha detto – su quanto accaduto non ho nulla da aggiungere, mi colpisce che un gesto del genere avvenga in un’Aula come questa nel giorno dell’anniversario della morte di Marco Biagi, un servitore delle istituzioni, dello Stato che ha pagato con la vita la sua disponibilità verso le istituzioni”, ha affermato Giorgia Meloni, a cui è stato anche hackerato il profilo Instagram di recente.
“Un gesto senza precedenti quello di uno studente del Liceo ‘Righi’ di Roma in visita al Senato” ha dichiarato il senatore Lucio Malan.
“Subito dopo l’intervento del Presidente del Consiglio, il presidente del Senato La Russa ha salutato gli studenti di un liceo romano, uno dei quali ha puntato platealmente le dita della mano atteggiate a pistola verso il presidente Meloni. Un episodio indegno, incivile e inaccettabile – ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama – La violenza non va mai evocata, tanto meno all’interno di un’aula parlamentare. Mi auguro che le autorità scolastiche prendano adeguati provvedimenti e spero che lo studente arrivi a comprendere la gravità del suo ignobile gesto”.
I provvedimenti sullo studente
L’episodio è al vaglio del questore anziano del Senato, Gaetano Nastri, di Fratelli d’Italia. Dopo quanto accaduto, il parlamentare ha incontrato la professoressa che ha subito stigmatizzato il comportamento e il protagonista.
Un gesto inappropriato, avrebbe minimizzato Nastri secondo quanto riportato da Ansa, facendo sapere che il ragazzo è già pentito e si è scusato.
Le scuse però non basteranno: “Assumeremo un provvedimento disciplinare” ha assicurato la preside del liceo Righi di Roma, Cinzia Giacomobono. “Sono cose che non vanno fatte. Nel nostro liceo sappiamo che ci sono studenti di sinistra estrema, critici verso il governo – ha dichiarato – e studenti di estrema destra. Non è prevedibile tutto quello che i ragazzi possono fare, noi insegniamo ogni giorno ai ragazzi i valori della democrazia e del rispetto. Il Consiglio di classe valuterà il da farsi, in base al regolamento di istituto e alla gravità di quanto compiuto. Ci dispiace, chiediamo scusa, nessuno se l’aspettava”.