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Strage di Altavilla Milicia compiuta da Giovanni Barreca: famiglia torturata per una settimana, dettagli shock

Si sarebbero protratte per una settimana, le torture inflitte da Giovanni Barreca a sua moglie e i due figli. Nuovi dettagli della strage di Altavilla

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Si fanno sempre più feroci i dettagli della strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, compiuta dal reo confesso Giovanni Barreca mentre in casa erano presenti i “fratelli di Dio” Sabrina FinaMassimo Carandente. Secondo la ricostruzione riportata dal pm di Termini Imerese (Palermo) Manfredi Lanza e dal procuratore Ambrogio Cartosio durante la conferenza stampa tenutasi venerdì 16 febbraio, prima di condurre le vittime alla morte sarebbero state condotte delle sevizie torture ai loro danni. Unica sopravvissuta è la figlia 17enne di Barreca, che per prima ha rivelato i dettagli della mattanza. Ora la giovane risulta indagata per un possibile ruolo nel massacro.

Le torture

Quella della strage di Altavilla è un storia in continuo divenire in cui non mancano i colpi di scena. L’ultimo di questi vede le indagini a carico dell’unica superstite, la figlia 17enne di Giovanni Barreca.

Stando a quanto riferito ai giornalisti durante la conferenza stampa, il massacro si sarebbe consumato per gradi. In primo luogo, le persone coinvolte avrebbero imbastito il rito esoterico – che la superstite ha indicato come “esorcismo” quando i militari hanno fatto irruzione nella villetta degli orrori – per poi passare alle torture.

Nuovi macabri dettagli emergono sulla strage di Altavilla Milicia: indagata anche la figlia superstite di Giovanni Barreca, famiglia torturata e seviziata per giorni

Come riporta anche ‘Fanpage’, all’interno della villetta di Altavilla Milicia sono stati rinvenuti strumenti da caminofili elettricicatene, accessori che potrebbero essere stati usati per contundere Antonella Salamone e i figli EmanuelKevin.

Per il momento non vi è certezza sull’utilizzo degli oggetti ora sequestrati dai carabinieri, ma è noto che i due minori – Emanuel aveva 5 anni, Kevin era 16enne – siano stati strozzati.

Il procuratore Cartosio, durante la conferenza stampa, ha riferito che le torture sarebbero “iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola”. Antonella Salamone, secondo Cartosio, è stata uccisa per prima perché “si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”. Come è noto, il suo corpo è stato dato alle fiamme e sepolto dietro l’abitazione, nascosto con sterpaglie e accompagnato con oggetti vari.

Le autopsie sui cadaveri delle tre vittime non sono ancora state effettuate, dunque non è ancora possibile stabilire con esattezza i tempi della strage. Secondo gli inquirenti, gli omicidi si sarebbero consumati tra l’8 e il 10 febbraio.

Il ruolo della figlia 17enne

Sempre il procuratore Ambrogio Cartosio riferisce che la figlia 17enne di Giovanni Barreca, unica superstite, sarebbe rimasta “coinvolta in questa situazione di parossismo religioso” partecipando “a una serie di riti che sono state torture sulla madre e sui fratelli”.

Cartosio ha anche specificato che i reati da contestare alla 17enne sono di competenza della Procura dei Minorenni di Palermo. La ragazzina “ha dato il suo contributo per conoscere la verità” e “non è una ragazza qualunque, non è di una comune intelligenza e di una comune sensibilità”.

Giovanni Barreca ha conosciuto i coniugi sui social network

Secondo il pm Manfredi Lanza, Giovanni Barreca e i coniugi Sabrina Fina e Antonio Carandente “si sono conosciuti sui social network“.

Il ruolo della coppia di palermitani nella strage è ancora da definire, ma secondo Lanza i due si trovavano all’interno della villetta “al momento del triplice omicidio“.

Il 10 febbraio Fina e Carandente hanno fatto ritorno nella loro casa a Palermo, la stessa in cui il giorno 11 sono stati arrestati.

Fonte foto: ANSA

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