Sorelle investite a Riccione, l'ultima chiamata al papà di Giulia e Alessia: la sua disperazione
Il dolore del padre di Giulia e Alessia Pisanu, che accompagnava sempre le figlie in discoteca in auto
Non si dà pace Vittorio Pisanu, il padre di Giulia e Alessia, le sorelle di 17 e 15 anni travolte da un treno domenica mattina alla stazione di Riccione. L’uomo era solito accompagnare le figlie in discoteca in auto, ma quella sera non stava bene e ha permesso loro di prendere il treno da sole.
Sorelle investite a Riccione, la disperazione del padre
“Dovevo accompagnare io le mie figlie, poi aspettarle fuori e riportarle a casa in auto, come facevo sempre”, ha raccontato l’uomo al sindaco di Castenaso, come riporta Il Resto del Carlino.
Quel sabato sera però il papà di Giulia e Alessia non si sentiva bene: “Non me la sono sentita di guidare. Le mie figlie ci tenevano ad andare alla festa in discoteca, così ho detto: ma sì, per una volta potete prendere il treno da sole“.
Forse solo una maledetta coincidenza, ma per quella decisione l’uomo si tormenta da quando ha appreso della terribile morte delle sue figlie.
Giulia e Alessia, l’ultima telefonata al papà
Da quanto emerso, l’uomo ha parlato al telefono con Alessia Pisanu domenica mattina, poco prima della tragedia. La più piccola delle due sorelle ha chiamato il padre verso le sei del mattino. L’uomo ha visto un numero sconosciuto e si è preoccupato, ma è stato tranquillizzato dalla figlia.
Alessia aveva il cellulare scarico e quello di Giulia era stato rubato. Così ha preso in prestito quello di un 24enne che si era offerto di accompagnare in auto le due ragazze alla stazione. La 15enne ha telefonato al padre per rassicurarlo che stavano tornando a casa. Circa un’ora dopo la tragedia.
Sorelle investite a Riccione, la ricostruzione
Gli inquirenti hanno ricostruito la serata trascorsa dalle due ragazze. Giulia e Alessia Pisanu hanno preso il treno da Castenaso, nel Bolognese, per andare ad una festa al Peter Pan, una delle più note discoteche della riviera romagnola.
Nel corso della serata rubano la borsetta alla sorella maggiore, contenente cellulare e portafoglio. A fine serata le due giovani escono e cercano un taxi, ma non lo trovano. Un 24enne si avvicina e si offre con un suo amico di dare un passaggio in stazione alle due sorelle. Durante il tragitto in auto Alessia chiama il padre con il telefono del ragazzo.
Giulia e Alessia arrivano alla stazione di Riccione alle 6,50, pochi minuti dopo la tragedia. Gli agenti della Polfer coordinati dalla Procura di Rimini stanno cercando di fare luce sui quei terribili minuti, sul perché le due sorelle fossero sui binari quando è passato il Frecciarossa diretto a Milano.
Al vaglio degli inquirenti ci sono solo le testimonianze delle varie persone presenti quella mattina, perché da quanto risulta le telecamere della stazione, tre delle quali puntate sui binari, non avrebbero mai inquadrato le due sorelle: non ci sono immagini dell’incidente.