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Soldati italiani attaccati nelle basi Unifil da Israele, Meloni s'infuria con Tel Aviv: tensione alle stelle

L’ira di Meloni e Crosetto dopo l’attacco di Israele contro le basi dei soldati italiani impegnati in Libano nella missione Unifil

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

L’offensiva di Israele nel Sud del Libano non di ferma neanche davanti ai soldati della missione Unifil. Gli spari contro le telecamere di sorveglianza delle due basi italiane, e il ferimento di due soldati indonesiani, ha provocato la dura reazione dell’Italia, a partire dalla premier Giorgia Meloni. Quest’ultima ha diramato una nota ufficiale sull’accaduto, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto ha convocato l’ambasciatore israeliano per chiedere chiarimenti.

I motivi dell’attacco di Israele contro le basi Unifil

Secondo fonti qualificate della sicurezza, citate dall’ANSA, l’attacco israeliano contro le basi Unifil in Libano avrebbe lo scopo di costringere la missione Onu a ritirarsi.

L’Idf, in pratica, non vorrebbe avere “testimoni scomodi” in vista delle prossime operazioni nell’area contro Hezbollah. Questa, perlomeno, è la lettura che Unifil avrebbe dato agli episodi registrati nei giorni scorsi.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto

La posizione di Meloni dopo l’attacco alle basi Unifil

Secondo quanto riportato dall’ANSA, ora la situazione starebbe tornando alla normalità e il comandante di Unifil, il generale Arnoldo Lazaro, avrebbe già contattato gli israeliani per esprimere la condanna all’attacco e protestare ufficialmente. Ad esprimere la preoccupazione per l’accaduto è stata anche Giorgia Meloni che, come informa Palazzo Chigi, nel pomeriggio del 10 ottobre ha avuto un colloquio telefonico con il Comandante del Settore Ovest della missione Unifil, Generale Messina.

“Il Governo italiano ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente Unifil non è ammissibile”, si legge nella nota.

Il Presidente Meloni ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, “ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione Onu e di quella bilaterale Mibil”. Meloni ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite.

Unifil, la condanna del ministro Crosetto

Sulla vicenda Unifil è intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha contattato il suo omologo israeliano – Yoav Gallant – per “protestare e ricordare che quanto sta accadendo è inaccettabile per il governo italiano”.

Crosetto ha ribadito a Gallant che “deve essere scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil”. Il ministro della Difesa italiano ha ricordato le prerogative della missione Onu Unifil, stabilite dalla risoluzione 1701 e ha fornito ulteriori dettagli sull’accaduto. I militari israeliani, nella serata del 9 ottobre, hanno neutralizzato “alcuni componenti del sistema di video sorveglianza presso la base 1-31, il sistema di illuminazione e un ripetitore radio presso la base 1-32A con il tiro di armi portatili”.

Il 10 ottobre, ha fatto sapere Crosetto, alcuni colpi hanno colpito l’interno della base 1-31, che poi è stata sorvolata da un drone. “La situazione è attualmente sotto controllo, il personale è in sicurezza. Tuttavia, questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati”, ha concluso Crosetto.

Fonte foto: ANSA

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