Sedicenne uccisa, l'esito dell'autopsia sul corpo di Chiara
Chiara Gualzetti sarebbe morta per due coltellate all'altezza del petto. "Una morte pressoché istantanea"
Chiara Gualzetti, la 16enne trovata morta lunedì scorso in un boschetto a Monteveglio, in provincia di Bologna, è stata prima colpita alle spalle e poi trafitta da un coltello da cucina per “due volte, in modo frontale, all’altezza del petto“. È quanto si apprende dai primi riscontri dell’autopsia effettuata nel pomeriggio di venerdì 2 luglio, come riporta l’Adnkronos.
I due affondi avrebbero provocato alla ragazza “una morte pressoché istantanea“. A sferrare i colpi un amico della vittima, che stando all’ordinanza di convalida del fermo avrebbe mostrato “mancanza di scrupoli, di freni inibitori, di motivazioni e di segnali di resipiscenza”.
Il giovane, reo confesso dell’omicidio, avrebbe anche inviato a un’amica alcuni messaggi subito dopo aver lasciato il cadavere di Chiara nella zona boschiva.
L’avvocato della famiglia della vittima ha commentato all’Adnkronos l’esito dell’autopsia: “Una dinamica che non lascia spazio dubbi sull’intenzione di uccidere“.
Sulle motivazioni dietro il gesto, il coetaneo avrebbe fornito spiegazioni vaghe e “inconsistenti”, come ha scritto il gip nell’ordinanza. In particolare, nei giorni scorsi è emerso che il giovane avrebbe ucciso Chiara perché spinto dalla “voce di un demone“.