Rimini, cameriere serve clienti neri e si 'scusa' con Mussolini
Secondo una donna senegalese, un cameriere di una pizzeria di Rimini avrebbe chiesto scusa al Duce per aver servito lei e la sua famiglia: denunciato
“Un episodio surreale alle soglie del 2021, un cameriere che chiede ‘Scusa Benito'” per aver servito clienti dalla pelle nera. Questa la denuncia pubblica, su Facebook, di una famiglia senegalese di Imola, reduce da una domenica in una pizzeria di Rimini. Una delle donne sedute al tavolo ha presentato un esposto ai carabinieri. Lo rende noto l’Ansa.
La famiglia, secondo quanto denunciato, si era riunita per festeggiare un compleanno. Al momento dell’ordinazione, il cameriere si sarebbe girato rivolgendosi verso un quadro con un mezzo busto di Benito Mussolini alla parete. A quel punto avrebbe fatto il saluto romano e avrebbe detto “Scusa Benito”.
Tra un’altra donna e i camerieri sarebbe nata anche una discussione finita sui social. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri di Imola, ma sulle indagini procederanno per competenza territoriale i colleghi di Rimini.
Razzismo a Rimini, la vicesindaca: “Spero sia un equivoco”
La vicesindaca di Rimini, Gloria Lisi, è intervenuta sulla vicenda, augurandosi che si tratti “di un gigantesco equivoco. Prima come cittadina di Rimini, e poi come pubblico amministratore, esigo immediate spiegazioni e riscontri fattuali perché se fosse accaduto quanto riferito sarebbe una cosa talmente vergognosa e disumana che il Comune di Rimini si affiancherebbe immediatamente e senza indugio alcuno alla denuncia della donna, pretendendo a nome di una comunità libera, democratica, anti razzista, medaglia d’oro al valor Civile, un risarcimento che in ogni caso mai sarebbe adeguato all’allucinante sequenza querelata”.
La Lisi ha concluso il suo messaggio confidando in indagini celeri da parte delle forze dell’ordine, “che portino a un chiarimento immediato circa la dinamica dell’episodio e le circostanze annesse”.
Razzismo a Rimini, bufera social: parla la titolare del ristorante
La denuncia su Facebook ha scatenato una vera e propria bufera social che si è abbattuta sui titolari della pizzeria. “Bastardi, dovete chiudere, dovete fallire. Almeno una quindicina di telefonate di questo tenore da mezzanotte di ieri, forse dopo che il video è stato postato sui social non saprei. Ma tutto per una cassa di vino di Predappio, con la cartina geografica e la faccia di Mussolini” ha spiegato Nunzia, la titolare.
La donna ha detto di non essere ancora stata contattata dai carabinieri, ma “quando verranno gli dirò di prendere i video delle telecamere di sorveglianza così si capisce che non è stato detto nulla di male”.
Quindi, la sua versione dei fatti: “Secondo me è stato tutto per la scatola di vino che è lì da anni. Sa, quelle scatole di cartone che hanno sopra la cartina di Predappio e la faccia di Mussolini. L’avevamo appoggiata davanti ad una finestra che non chiude bene. Insomma per tappare un buco, ma adesso l’abbiamo tolta. Secondo noi ce l’ha regalata un cliente, non so da quanto tempo era lì”.
“Siamo apolitici – ha concluso -, chi fa questo mestiere al pubblico non può essere razzista, figuriamoci, abbiamo anche il menù in arabo. Mi dispiace perché ricordo quella famiglia, era molto bella, ben vestita e ho anche preparato la torta per la bambina. Non capisco, quando hanno finito di cenare mi sono sembrati contenti”.