Scuola, cosa succede con casi di Covid: le linee guida Iss
Covid, le indicazioni degli esperti da seguire in caso di soggetti sospetti e positivi a scuola
Un alunno con sintomi compatibili con il Covid va isolato e assistito in un’area apposita, i genitori vengono subito avvertiti. E in caso di positività la Asl dovrà valutare la quarantena delle classi e degli altri contatti. Sono alcune delle indicazioni per la gestione di casi e focolai di coronavirus nelle scuole contenute nelle linee guida messe a punto da Istituto superiore della Sanità, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.
Nel documento, diffuso da Ansa, si raccomanda agli istituti scolastici di identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19.
“In una prospettiva di possibile circolazione del virus a settembre e nei prossimi mesi, è stato necessario sviluppare – ha spiegato il presidente dell’Isituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro – una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su di esso, per affrontare le riaperture con la massima sicurezza possibile e con piani definiti per garantire la continuità”.
“Il documento, di taglio operativo, descrive le azioni da intraprendere nel caso un alunno o un operatore scolastico abbia dei sintomi compatibili con il Covid-19, sia a scuola che a casa”.
Il testo elaborato dagli esperti sottolinea che è difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia, perché “non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Sars-CoV-2 rispetto agli adulti”.
Caso sospetto di Covid a scuola, le indicazioni
Il rapporto contiene anche i comportamenti da seguire e le precauzioni da adottare nel momento in cui un alunno o un operatore scolastico risultino casi sospetti o positivi: “Se un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che vada isolato in un’area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati”.
“Una volta riportato a casa, i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o medico di famiglia, che dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario contattare il contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l’esecuzione del tampone”.
Caso positivo a scuola, che succede
“Se il test di un alunno è positivo”, si legge nel documento, si dovranno condurre “indagini sull’identificazione dei contatti e il Ddp competente valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto”.
“La scuola in ogni caso deve effettuare una sanificazione straordinaria. Fra i compiti degli istituti anche il monitoraggio delle assenze, indice di una diffusione del virus e che potrebbero necessitare di una indagine mirata da parte del DdP”.