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CRONACA ESTERA

Scoperti i colpevoli dell’attacco ai soldati Usa in Giordania, Kirby punta dito: rischio escalation nell'area

Stati Uniti confermano i colpevoli dell'attacco in Giordania che ha ucciso tre soldati: il gruppo è Resistenza Islamica in Iraq. Rischio escalation

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Un drone ha ucciso tre soldati Usa in Giordania lo scorso fine settimana. In un briefing con la stampa, il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana John Kirby ha puntato il dito contro i responsabili. Secondo il portavoce l’autore dell’attacco ai soldati americani sarebbe un gruppo chiamato Resistenza Islamica in Iraq, sostenuto dall’Iran. Il rischio escalation nella zona è alto.

La rivendicazione dell’attacco

Le parole di John Kirby confermano quando rivendicato dal gruppo ombrelli di milizie locali. Resistenza Islamica in Iraq ha infatti rivendicato l’attacco di domenica scorsa in Giordania alla base aerea irachena di Ain al-Asad.

Il colpo, attuato tramite l’utilizzo di un drone, ha causato la morte di tre soldati statunitensi e il ferimento di altri 25. Nelle ore successive, tra smentite e accuse, si è temuta un’escalation militare (una minaccia mossa anche da Putin, ma in Europa).

 L’attacco alla base in Giordania dove sono morti tre soldati Usa è stato rivendicato dal gruppo Resistenza Islamica in Iraq

Cos’è la Resistenza Islamica in Iraq

Resistenza Islamica in Iraq è un gruppo militare sostenuto dall’Iran. Si tratta di un’organizzazione ombrello, sotto cui rientrano gruppi armati e milizie allineate all’Iran. L’idea sull’attualità è la stessa o simile per tutti: sono contro Israele e contro l’imperialismo americano nella regione.

Gli Stati Uniti restano molto presenti nella zona. Ufficialmente la motivazione è impedire allo Stato Islamico di riconquistare parte dei paesi coinvolti. Per questo permangono stanziati circa 2.500 soldati Usa in Iraq e altri 900 circa in Iran.

Le azioni contro gli Stati Uniti

L’attacco di domenica è solo l’ultimo di una serie di azioni contro l’esercito americano dal 7 ottobre. Dall’inizio delle azioni di Israele contro la Striscia di Gaza, si sono verificati 160 attacchi in Iraq e in Siria.

In Siria il 18 ottobre sono stati feriti 20 soldati Usa, a inizio dicembre in Iraq è stato ferito gravemente un soldato americano, a gennaio 4 sono rimasti feriti nella base aerea di Ain al-Asad. Infine in Giordania e Yemen, dove gli Houthi hanno iniziato a prendere di mira le navi nel Mar Rosso, sono avvenuti diversi attacchi, alcuni mortali come nel caso dei tre soldati uccisi.

Fonte foto: ANSA

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