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Scoperte 9 bombe al largo dell'Isola di San Pietro vicino Taranto: sono tutte della seconda guerra mondiale

I Finanzieri del nucleo sommozzatori di Taranto hanno ritrovato al largo dell'isola di San Pietro 9 bombe inesplose: i dettagli della vicenda

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Sono stati trovati nove ordigni inesplosi nelle acque al largo della Puglia: a rendere nota la notizia e divulgare le particolari foto sono stati i Finanzieri del Nucleo Sommozzatori di Taranto, spiegando nei dettagli la vicenda legata alle bombe risalenti a oltre 70 anni fa.

Dove sono state trovate le 9 bombe al largo di Taranto

Stando a quanto riferito in un comunicato stampa diffuso dalla Guardia di Finanza – Reparto Operativo Aeronavale Bari, il ritrovamento risale ai giorni scorsi.

Durante una ricognizione subacquea, i Finanzieri del Nucleo Sommozzatori di Taranto hanno trovato nove ordigni bellici al largo dell’isola di San Pietro, situata nel piccolo arcipelago delle Cheradi che chiude a sud-ovest la darsena del Mar Grande di Taranto, nell’omonimo golfo.

Un’immagine diffusa dalla Guardia di Finanza

Le bombe sono state ritrovate sul fondale, ad una profondità di circa 15 metri e secondo le stime riferite sono riconducibili alla seconda guerra mondiale.

Cosa è stato fatto dopo il ritrovamento degli ordigni

Le autorità riferiscono che le nove bombe conterrebbero complessivamente circa 500 chilogrammi di esplosivo. Ancor più interessante è la loro possibile storie: alcune di esse sono state ritrovate inalterate nel sito di caduta, dopo il lancio avvenuto negli anni del conflitto mondiale.

Altre ancora, invece, sembrano essere state legate da ignoti con il fine presunto di essere successivamente prelevate per recuperare il tritolo al suo interno. Non viene però riferito quando questa operazione potrebbe essere stata effettuata.

Dopo il ritrovamento da parte dei Finanzieri del Nucleo Sommozzatori di Taranto, sono state interessate la Procura della Repubblica di Taranto e le Autorità competenti: si provvederà a mettere in sicurezza l’area.

Ad aprile si è verificato un caso simile anche a Trapani

Il territorio italiano è ancora disseminato di ordigni bellici risalenti agli anni della Seconda Guerra Mondiale. Oltre al caso di Taranto e dell’Isola di San Pietro, ad esempio, ad aprile 2023 è scattato un allarme bomba in piazza Vittorio Emanuele a Trapani, a pochi passi dalla stazione della città siciliana.

Qui, una donna ha ritrovato in uno scantinato quella che è è risultata essere una bomba inesplosa. Inizialmente pensava si trattasse di un reperto archeologico, ma la forma cilindrica l’ha spinta a chiamare le autorità. Sul luogo sono accorsi polizia e artificieri, che hanno messo in sicurezza la zona, facendo evacuare i palazzi per poter permettere ai colleghi artificieri di lavorare senza preoccupazioni.

Curiosamente, il ritrovamento è avvenuto in occasione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento che colpì Trapani nel corso della Seconda Guerra Mondiale. La città venne colpita dalle forze alleate per ben 27 volte nel solo 1943, in preparazione a quello che successivamente fu lo sbarco in Sicilia.

Fonte foto: Guardia di Finanza

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