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Scontro tra Meloni e Salvini su Mes e inchieste, da Minenna a Santanchè: la premier provoca il ministro

C’è tensione tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul tema del Mes e non solo. Le inchieste su Pini e Santanchè rischiano di rimandare tutti al voto

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Il governo Meloni è distratto dalle inchieste e dai guai giudiziari e il Mes viene approvato alla Camera dall’opposizione. Lo scontro tra Meloni e Salvini sul Meccanismo europeo di stabilità è solo l’ultimo dei problemi. La tensione è alta e sembra che la premier abbia minacciato di tornare a “contarsi al voto”. Intanto il duello ha già portato allo slittamento del Consiglio dei ministri.

Scontro sul Mes

La divisione sul Mes provoca una vera e propria fuga della maggioranza. Nessuno si presenta in commissione Esteri e l’opposizione vota da sola l’adozione del testo per la ratifica della riforma del Mes. Il muro più alto contro lo strumento salva-Stati è della Lega e la divisione del centrodestra sul tema non ha fatto certo piacere a Giorgia Meloni. Sullo slittamento del Consiglio dei ministri (nel quale sarebbe stata annunciata la tanto vociferata riforma del Codice della Strada) c’è già chi parla di ripicca.

Da parte sua Matteo Salvini non ha mancato di ribadire il “no” al Mes. Il vicepremier considera lo strumento non utile per il Paese. “In questo momento io preferisco che il debito pubblico italiano sia in mano agli italiani e i Btp, che hanno raccolto 18 miliardi di investimenti di piccoli risparmiatori italiani, sono la via del futuro”, ha spiegato a Porta a Porta.

 Matteo Salvini a Porta a Porta

Le inchieste su Pini e Santanchè

A peggiorare i rapporti tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini ci hanno pensato le inchieste su Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia) e l’arresto di Gianluca Pini (Lega). Il caso Santanchè vede l’imprenditrice fare i conti male con il mondo del lavoro, tra dipendenti non pagati, tfr non erogati e cassa integrazione usata in modo fraudolento; mentre l’arresto di Pini apre il vaso di Pandora sul giro di affari illegali e la complicità dell’ex direttore delle Dogane Marcello Minenna.

Il governo Meloni è distratto dai problemi emersi con le indagini e le inchieste giornalistiche e deve rispondere del caos politico che questi stanno generando. Lo scontro con Matteo Salvini non aiuta certo la premier Meloni a vendere un’immagine unita e forte della maggioranza.

La provocazione del voto

Le contraddizioni della maggioranza sono infine emerse? Mentre il Mes viene votato dall’opposizione, il Consiglio dei ministri viene rinviato all’ultimo. Secondo diverse voci interne sembra che possa essere una ripicca per il “no” di Salvini al Mes.

Una voce di corridoio alimentata da un altro virgolettato, che se vero porterebbe il livello di tensione ancora più in alto. Infatti qualche ministro sembra aver sentito la premier sbottare sul ritorno al voto. Forte del consenso popolare e con gli elettori di Forza Italia da conquistare, Giorgia Meloni potrebbe con questa provocazione segnare una rottura definitiva con la Lega.

Fonte foto: ANSA

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