Sciopero generale del 17 novembre ma non solo: dai trasporti ai medici, il calendario fino alla fine dell'anno
Dopo lo sciopero generale dei trasporti del 17 novembre, fino al 22 dicembre molti altri settori manifesteranno contro l'ultima Manovra del governo
La fine del 2023 sarà caratterizzata da proteste su più fronti: dopo lo sciopero generale dei trasporti previsto per il prossimo venerdì 17 novembre, fino al 22 dicembre molti altri settori incroceranno le braccia per manifestare contro l’ultima Manovra del governo Meloni, i contratti e altre problematiche di diversa natura.
- 17 novembre: sciopero generale dei trasporti
- 20 e 24 novembre: Sicilia e Regioni del Nord
- 25 novembre: manifestazione nazionale della Cisl a Roma
- 1 dicembre: Regioni del Sud
- 5 dicembre: i medici contro la Manovra
- 22 dicembre: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs
17 novembre: sciopero generale dei trasporti
Si parte con lo sciopero previsto per venerdì 17 novembre: lavoratrici e lavoratori delle categorie del trasporto e di tutto il pubblico impiego sciopereranno per 8 ore (o per l’intero turno) su tutto il territorio nazionale.
È prevista anche una mobilitazione dei lavoratori delle Regioni del Centro, nell’ambito della mobilitazione promossa da Cgil e Uil contro la legge di bilancio e le politiche del governo.
20 e 24 novembre: Sicilia e Regioni del Nord
Il 20 novembre a scioperare sarà la Sicilia. Sono attese 6mila persone a Siracusa per la giornata indetta dalla Cgil nazionale insieme alla Uil.
Il 24 novembre lo sciopero di 8 ore (o l’intero turno) riguarderà invece tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Regioni del Nord.
25 novembre: manifestazione nazionale della Cisl a Roma
La Cisl (che non partecipa allo sciopero del 17 novembre), si mobilita invece il 25 del mese con una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Santi Apostoli.
Intitolato “Partecipare per crescere: migliorare la Manovra, costruire un nuovo Patto sociale”, l’obiettivo dell’evento è incalzare governo e Parlamento sui miglioramenti da apportare alla Legge di Bilancio e chiedere più risorse su sanità, istruzione, enti locali, con lo sblocco delle assunzioni e le stabilizzazioni del precariato, strumenti contro la povertà, sostegno della disabilità e della non autosufficienza.
1 dicembre: Regioni del Sud
I lavoratori delle Regioni del Sud incroceranno le braccia per 8 ore con l’inizio di dicembre. Cgil e Uil hanno previsto di organizzare manifestazioni e/o presidi, con cortei e/o comizi in ogni capoluogo di provincia e/o regione
5 dicembre: i medici contro la Manovra
Anche Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale in data 5 dicembre per protestare contro la Manovra.
“Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato – hanno dichiarato Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed – non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova né di soddisfare le richieste della categoria che rappresentiamo”.
22 dicembre: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs
3 giorni prima di Natale si fermeranno per l’intero turno anche 3 milioni di lavoratrici e di lavoratori dipendenti occupati nelle imprese del Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa.
La giornata di sciopero è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, nell’ambito del percorso unitario di mobilitazione avviato nei mesi scorsi per il rinnovo dei quattro contratti nazionali di settore, tutti scaduti nel 2019.