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Scandalo nel Cpr di via Corelli a Milano: appalto da oltre 4 milioni, ma all'interno sporcizia e cibo avariato

Indagini sull'appalto milionario al CPR di Via Corelli di Milano. Frodi, falsificazioni e servizi scadenti. L'inchiesta svela varie irregolarità

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Un’ispezione improvvisa al Centro di Permanenza per Rimpatri (CPR) di Via Corelli a Milano ha rivelato venerdì 1 dicembre una serie di irregolarità nella gestione dell’appalto assegnato alla società La Martinina srl. L’indagine evidenzia frodi, falsificazioni e gravi carenze nei servizi destinati agli stranieri ospitati nella struttura. Malgrado le promesse della società, il quadro emerso è quello di una struttura in condizioni vergognose, con una gestione basata su diverse pratiche fraudolente.

L’ispezione nel CPR di via Corelli

Un vero e proprio “vaso di Pandora” quello che è stato scoperchiato dall’ispezione presso il CPR di Via Corelli a Milan. La struttura è ora al centro di uno scandalo, con le indagini sulla La Martinina srl.

La società sembrerebbe responsabile di una gestione fatta di numerose irregolarità e carenze, a fronte di un appalto da 4 milioni e 400mila euro che la stessa si era aggiudicata promuovendo il proprio operato come un’offerta di servizi di alta qualità.


Il CPR oggetto di ispezione si trova in via Arcangelo Corelli a Milano

Le promesse de La Martinina

La Martinina srl aveva assicurato di disporre di medici e infermieri pronti a garantire assistenza sanitaria, mediatori culturali e linguistici per facilitare la comunicazione con gli stranieri e informazione legale per coloro che cercano asilo.

Inoltre, fra gli elementi “di vanto” della società c’era anche un’offerta di cibo di qualità, anche biologico, e una gestione impeccabile dei locali. Tuttavia, l’ispezione ha rivelato una realtà ben diversa.

Stanze putride e cibo avariato

Il cibo, secondo le testimonianze, risulta spesso maleodorante, avariato e scaduto. I servizi di mediazione linguistica e di assistenza psicologica sono assenti o gravemente deficitari, così come i presidi sanitari.

Le condizioni dei bagni sono descritte come vergognose, e le camerate sono state trovate sporche. Inoltre, le visite di idoneità al trattenimento nel CPR sembrano considerare idonee anche persone con gravi patologie, come tumori al cervello, tossicodipendenza e malattie psichiatriche.

Firme e documenti falsi

Le indagini hanno rivelato che molte delle iniziative elencate nel capitolato di gara presentato da La Martinina srl erano solo sulla carta. Le firme e i timbri su convenzioni con diverse associazioni del terzo settore sono risultati falsi.

Nella lista ci sono quelle con l’associazione “Scarioni 1925” per l’educazione allo sport e alla cultura, e con la cooperativa sociale “Bondon Grocery del Supermercato Spesasì” per sconti ai migranti.

L’ispezione ha anche sollevato dubbi sulla genuinità di una convenzione con l’associazione “Dianova Onlus” per l’aiuto ai tossicodipendenti. Altre associazioni coinvolte, come Minhaj Wuran International, Ala Onlus e Medici volontari italiani Onlus, hanno dichiarato di non avere mai stipulato alcun accordo con La Martinina srl.

L’assenza di controlli

Nonostante queste evidenti irregolarità, sembra che la Prefettura di Milano non abbia effettuato controlli adeguati durante l’aggiudicazione dell’appalto e nel corso dell’anno di contratto.

Le indagini della Procura di Milano si concentrano sulle ipotesi di “frode in pubbliche forniture” e “turbativa d’asta” nei confronti del gestore del centro e della sua amministratrice.

La Prefettura, tuttavia, afferma di aver già avviato un procedimento amministrativo nei confronti della società per alcune criticità gestionali, ma l’attenzione dell’opinione pubblica è ora incentrata sulle indagini in corso.

Fonte foto: ANSA

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