Sara Pedri scomparsa ultime notizie, "come un agnello tra i lupi": nuovi dettagli nella perizia psichiatrica
Emergono nuovi dettagli sul profilo psicologico di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa nel marzo 2021 in Trentino
Emergono nuovi dettagli sul profilo psicologico di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa nel marzo 2021 in Trentino. Una vicenda che ha scoperchiato un vaso di Pandora sulle presunte vessazioni ricevute sul luogo di lavoro, il cui clima era diventato per lei insostenibile al punto da spingerla verso un gesto estremo.
- Sara Pedri, gli ultimi scritti: "Sono un morto che cammina"
- Sara Pedri "vittima di quick mobbing", distrutta in 3 mesi
- Sara Pedri, "prossimo alla certezza che si sia tolta la vita"
Sara Pedri, gli ultimi scritti: “Sono un morto che cammina”
Nella consulenza tecnica redatta dalla psicologa Gabriella Marano e riportata dall’Ansa, si legge uno degli ultimi pensieri che hanno abitato la mente della ragazza scomparsa: “Sono un morto che cammina. Questa volta non ce la farò”.
La psicologa è stata incaricata di ricostruire il profilo psicologico e comportamentale della giovane donna, contenuto in una relazione consegnata alla procura il 28 dicembre scorso.
Secondo la psicologa, Sara “si è ritrovata come un agnello in mezzo ai lupi, ed ha finito per essere sbranata dalla violenza di chi si è avventato contro di lei”.
Sara Pedri “vittima di quick mobbing”, distrutta in 3 mesi
Secondo l’esperta, la ginecologa sarebbe stata vittima di quick mobbing, “ovvero di comportamenti vessatori frequenti e costanti, posti in essere con lo scopo (quand’anche inconsapevole) e l’effetto di violare la sua dignità di donna e lavoratrice”.
Proprio questi comportamenti avrebbero creato “intorno a lei un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo, che ha minato, data l’eccezionalità e la violenza della portata, il suo equilibrio in poco più di 3 mesi”, scrive la psicologa.
In seguito a tali condizioni, Sara Pedri avrebbe sviluppato un “Disturbo Post Traumatico da Stress, con sintomi ricorrenti riconducibili anche al criterio della Depersonalizzazione”. Una situazione che ha spinto la giovane verso un abisso di “dolore estremo che, nella sua mente, era diventato intollerabile, insopportabile, inaccettabile. Tanto che la morte è diventata per lei sollievo e serenità”, scrive l’esperta.
Sara Pedri, “prossimo alla certezza che si sia tolta la vita”
Per la psicologa è quasi certo che Sara Pedri si sia suicidata, anche se il corpo non è stato ancora rinvenuto, nonostante le ricerche nella zona del lago di Santa Giustina.
“Il supertestimone di questa cronaca appena esposta – secondo la psicologa – è proprio lei, Sara, che ha parlato attraverso gli appunti lasciati in casa, le e-mail inviate e non, le telefonate, le confidenze, gli sfoghi, le lacrime versate con le persone a lei più care”.
Elementi a cui si aggiungono “le migliaia e migliaia di messaggi e di vocali che coprono intensamente gli ultimi tre anni della sua vita. Tutto quanto appena scritto rappresenta in questa vicenda la Stele di Rosetta, la cui attenta decifrazione ha riportato alla luce, scolpito nella roccia, il decreto di morte di Sara“.