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CRONACA NERA

Bimbo caduto da balcone, indagini per omicidio: le parole di Cannio

Mariano Cannio è accusato dell'omicidio del piccolo Samuele, il bambino precipitato dal terzo piano di un palazzo in via Foria

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La gip di Napoli Valentina Gallo ha convalidato il fermo nei confronti di Mariano Cannio, 38 anni, disposto sabato 18 settembre dalla Procura di Napoli nell’ambito delle indagini sulla morte di Samuele, il piccolo di 4 anni caduto dal balcone di un palazzo del capoluogo campano, in via Foria. Ne dà notizia l’Ansa. Nei suoi confronti è stato disposto il carcere per pericolo di fuga.

L’uomo è accusato di omicidio. Nell’udienza di convalida, l’uomo, che soffrirebbe di disturbi psichiatrici, avrebbe reso delle ammissioni parziali riguardo le proprie responsabilità nella caduta del bimbo dal terzo piano.

Bimbo caduto da balcone, indagini per omicidio: le dichiarazioni di Cannio

“Ad un tratto l’ho preso in braccio e sono uscito fuori al balcone …. giunto all’esterno con il bambino tra le braccia mi sono sporto e ho lasciato cadere il piccolo. Ho immediatamente udito delle urla provenire dal basso e mi sono spaventato consapevole di essere la causa di quello che stava accadendo..” sarebbero queste le parole pronunciate da Mariano Cannio, subito dopo l’arresto.

Il 38enne avrebbe anche spiegato di avere avvertito un giramento di testa nel momento del gesto, ma subito dopo sarebbe scappato dall’abitazione: “Sono fuggito a casa e sono andato a mangiare una pizza nella Sanità (rione di Napoli, ndr). Poi ho fatto ritorno alla mia abitazione. Mi sono steso sul letto e ho iniziato a pensare a quello che era accaduto, dopo sono sceso e sono andato a un bar in via Duomo e ho preso un cappuccino e un cornetto, poi sono rientrato a casa” avrebbe dichiarato.

Bimbo caduto da balcone, indagini per omicidio: la convalida del fermo

Come riporta il Corriere, nell’ordinanza di convalida del fermo, il gip ha scritto che non ci sarebbe “nessun dubbio” sull’autore dell’omicidio, ma il movente “non può dirsi allo stato pienamente accertato”.

Inizialmente Cannio non è stato rintracciato nella sua abitazione ma in un altro appartamento dove i poliziotti sono riusciti a entrare soltanto dopo un espediente: dopo avere bussato alla porta senza risposta, gli agenti hanno infilato una bolletta dell’Enel sotto la porta che, qualcuno, dall’interno ha poi prelevato.

“Sono coinvolte famiglie che stanno soffrendo”, ha spiegato all’Ansa la legale del collaboratore domestico, Maria Assunta Zotti davanti al carcere di Poggioreale, dove Mariano Cannio è recluso. “Non intendiamo speculare su questa triste vicenda”, ha sottolineato.

Secondo fonti vicine alle parti, è probabile che venga chiesto un incidente probatorio finalizzato alla verifica delle condizioni psichiche e della pericolosità sociale del 38enne, a iniziare dalla possibilità che non fosse capace di intendere e di volere quando potrebbe aver causato la morte di Samuele.

Fonte foto: ANSA
Napoli, bimbo precipitato dal balcone: fermato un uomo. Il caso

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