Salvini e il futuro della Lega: "Ho un modello preciso"
Il segretario della Lega Salvini ha parlato dei risultati delle elezioni regionali e comunali e parlato dei prossimi passi
“Vanno allargati i confini del nostro perimetro politico coinvolgendo imprenditori e professionisti”. Lo ha detto Matteo Salvini in una intervista al Corriere della Sera parlando dei risultati delle elezioni regionali e comunali. “Perdere a Lecco per 31 voti non lascia soddisfatti, una sconfitta in casa fa male”.
Il segretario della Lega sta lavorando alle elezioni della prossima primavera in molte grandi città coma Roma, Bologna e Torino. Partendo da una riflessione su cosa non ha funzionato nella tornata elettorale appena passata.
Salvini, il futuro della Lega
“Nei capoluoghi dobbiamo essere più presenti”, ha detto Salvini parlando del fatto che gran parte delle città in Lombardia sono governate dal centrosinistra. “È un limite nostro. Alcune porte delle sezioni della Lega sono rimaste chiuse”.
Salvini ha affermato di avere in mente un “modello preciso“, quello delle Marche, dove dopo 50 anni il centrodestra, con il candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli, ha strappato al centrosinistra il governo della Regione: “Lì siamo stati capaci di creare un mix che è stato apprezzato dagli elettori”.
Riguardo alle comunali, aggiunge, “guardate quel che è successo a Macerata. Abbiamo vinto schierando un professionista non iscritto. Cerchiamo di essere meno gelosi di chi ci può aiutare”.
Sul mancato annunciato sfondamento a Sud, Salvini ha sostenuto che “riproporre candidati conosciuti non ha dato un segnale di cambiamento”, ma che comunque ora “abbiamo 8 consiglieri regionali fra Puglia e Campania”.
Salvini, l’Europa e il centrodestra
Salvini ha poi bollato come “montature giornalistiche” i presunti contrasti con Giancarlo Giorgetti: “Lo stimo molto e, come con Zaia, mi ci confronto spesso”.
“Lui dice, e lo penso anch’io, che è necessario dialogare con tutti. Poi ogni cosa ha i suoi tempi. È chiaro che prima o poi torneremo al governo e per allora dovremo avere solide alleanze europee. Ci stiamo lavorando”.
Il segretario leghista ha commentato così l’elezione di Giorgia Meloni a presidente del Partito dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr): “Sempre di opposizione parliamo. In Europa comandano popolari e socialisti. Al di fuori di lì, non fa grande differenza”.
“Siamo d’accordo, invece, sul fatto che si debba pesare di più. Però, attenzione, perché non è chiaro dove andrà il Ppe. Se va a sinistra – ha aggiunto – non mi interessa, se si sposta sulle posizioni di Orbán avvio il dialogo”.
Riguardo a possibili antagonisti interni alla guida del centrodestra, Salvini ha detto che Giovanni Toti è “appena stato rieletto a furor di popolo per governare per 5 anni la Liguria”. E lo stesso vale per Luca Zaia: “Mi ha detto che pensa solo alla sua Regione. Sono entrambi risorse”.