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Russiagate, Savoini: "Ero nello staff di Salvini". La replica

I pm hanno deciso di verificare eventuali flussi di danaro a favore di Savoini

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Emergono nuovi sviluppi sul “caso Russiagate” che vede protagonista Gianluca Savoini. Come riporta “Ansa”, dopo che il sito “Buzzfeed” ha pubblicato una mail in cui lo stesso Savoini sostiene di avere fatto parte della delegazione di Matteo Salvini come membro dello staff del ministro a Mosca il 16 luglio, da fonti dello staff del leader della Lega è arrivata la secca smentita: “È falso”.

Controlli sui conti e sui telefoni: questa sarebbe la strada che i magistrati di Milano si preparano a percorrere per far luce sulla vicenda dei fondi russi alla Lega. Intanto sul caso spunta un secondo uomo che dice di essere Luca, citato nella registrazione pubblicata da Buzzfeed. Matteo Salvini ha ironizzato su Twitter: “Mamma mia che vento! Speriamo che non arrivi dalla Russia, altrimenti partono altre cinque inchieste sulla Lega”.

Le interrogazioni parlamentari del Partito Democratico sul caso Savoini

Il PD ha presentato interrogazioni al Senato e alla Camera per chiedere al vicepremier di chiarere il ruolo del suo consulente Claudio D’Amico nel caso. Il senatore Dem Dario Parrini ha domandato in Aula:

“Il Claudio D’Amico che risulta responsabile dello sviluppo progetti dell’associazione Lombardia-Russia diretta da Savoini è lo stesso Claudio D’Amico che lavora negli uffici di diretta collaborazione del vicepremier della Lega? È evidente che se fossero la stessa persona la tesi dell’estraneità di Savoini, sarebbe sempre più complicata da cavalcare. Sono anche certo che la presidente Casellati non potrà che pubblicare questa interrogazione, visto che ha un argomento molto diretto e specifico“.

Dure le parole della deputata Alessia Morani, che ha presentato un’interrogazione urgente alla Camera: “Fosse un uomo Salvini la smetterebbe di scappare dalle domande e di scaricare i suoi rappresentanti ufficiali della missione a Mosca, con tanto di fotoricordo sulla piazza Rossa”.

Le dichiarazioni di Gianluca Meranda, presente all’incontro a Mosca

L’avvocato Gianluca Meranda, che avrebbe partecipato in qualità di general counselor di una banca d’affati all’incontro sull’acquisto di prodotti petrolifici russi all’Hotel Metropol di Mosca insieme a Gianluca Savoini, ha dichiarato ad ANSA: “Non posso dire di non aver mai incontrato Matteo Salvini, ma non è stato per questioni professionali. Visto il ruolo di ministro che lui riveste, posso dire di averlo incontrato in occasioni pubbliche

“Con Gianluca Savoini ci sono già stati incontri precedenti in Italia. Durante il nostro incontro a Mosca, dove si è trattato di una normale operazione professionale, non era presente Matteo Salvini ed escluderei che lui sapesse qualcosa di questo incontro”. Il legale ha poi aggiunto: “Ci sono delle indagini in corso, è giusto chiarire la vicenda con i magistrati“.

Meranda verrà convocato in Procura a Milano, forse insieme al secondo uomo delle registrazioni, ancora da identificare. Ancora non è chiaro se in qualità di indagato o come persona informata sui fatti. Le indagini, partite da un’inchiesta del sito americano Buzzfeed, ruotano su una partita di 300 milioni di tonnellate di gasolio e kerosene, dalla quale sarebbe dovuto derivare un finanziamento di 65 milioni di dollari al Carroccio di Matteo Salvini per la campagna elettorale delle Europee del 26 maggio scorso.

Attualmente, l’unico indagato sulla vicenda è Gianluca Savoini, accusato di corruzione internazionale per le promesse di un ritorno di denaro fatte a tre russi, che la Procura avrebbe individuato come pubblici ufficiali. Nella registrazione sarebbe però l’avvocato Luca, il secondo uomo, a dire esplicitamente che il denaro servirà a sostenere la campagna elettorale.

Fonte foto: Ansa

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