Russia, nuova minaccia nucleare all’Europa: il punto debole che potrebbe essere colpito
Il deputato della Duma Andrey Gurulyov, ex comandante del Distretto militare meridionale, ha minacciato l'Europa parlando alla tv di stato russa
Dalla Russia è arrivata una nuova minaccia all’Europa. A lanciarla, parlando alla tv di stato russa, è stato il deputato della Duma Andrey Gurulyov, ex comandante del Distretto militare meridionale.
La minaccia all’Europa di Andrey Gurulyov
Come riportato da ‘Open’, Andrey Gurulyov ha dichiarato: “Il 40% del greggio è processato e importato in Olanda, nelle zone costiere. Sarebbe un obiettivo difficile da mancare. Quando diciamo che potremmo usare armi nucleari, forse può succedere o forse no. Potremmo colpire da un sottomarino. Non abbiamo neanche bisogno di un Kalibr (un missile cruise di fabbricazione russa, ndr)”.
Lo stesso Andrey Gurulyov ha poi aggiunto: “Ci sono tanti punti deboli come questo, non li elencherò dal primo all’ultimo. Li ho esaminati tutti personalmente, come parte del mio lavoro. Dire che l’Europa è invincibile è da pazzi“.
Guerra in Ucraina: la situazione
La guerra tra Russia e Ucraina, intanto, non si ferma. All’alba della giornata di domenica 26 giugno, Kiev è tornata sotto attacco russo: nella capitale ucraina sono state avvertite diverse deflagrazioni. Molti civili sarebbero rimasti intrappolati sotto le macerie di un edificio residenziale di 9 piani, colpito dai missili russi.
I primi numeri dell’attacco missilistico parlano di un morto e 5 feriti con 14 missili lanciati sulla città. “Atto di barbarie”: questo è stato il commento del presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden.
Il ministro della Difesa russo ha fatto sapere che a Kiev è stata colpita una fabbrica di missili.
Le parole di Mario Draghi sulla Russia
In occasione del suo intervento alla prima sessione di lavoro del G7, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato dei rapporti tra Italia e Russia: “Anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia”.
Ancora Mario Draghi: “Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo. Dobbiamo mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari”.